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Italia Oggi

Cantina Novelli punta sui vitigni autoctoni ... L’innovazione attraverso il recupero di vitigni autoctoni regionali antichi e l’impiego di tecniche di vinificazione ancora relativamente poco diffuse in Italia. È questa la strada imboccata dall’umbra Cantina Novelli per continuare a crescere. “L’obiettivo di quest’anno”, anticipa a ItaliaOggi Stefano Novelli, presidente dell’azienda, “è raggiungere il milione di euro di fatturato. Si tratterebbe di un +30% sul 2009, anno in cui già avevamo raddoppiato i ricavi rispetto all’esercizio precedente”. Una scelta che non è passata inosservata. All’ultima edizione del Vinitaly, infatti, la cantina è stata insignita del premio Gran medaglia Cangrande. Debutterà l’anno prossimo la prima annata, quella 2007, di Traibo, un vino frutto di un progetto di ricerca sul trebbiano spoletino avviato 5 anni fa e che ha visto il contributo del professor Attilio Scienza, della facoltà d’Agraria dell’Università degli Studi di Milano. “Nel portare avanti il processo di selezione del clone migliore di questo vitigno”, spiega Novelli, “ne abbiamo studiato le caratteristiche genetiche e la storia, concludendo che non faceva parte della famiglia dei trebbiani e che piuttosto era simile alla famiglia del greco. Spronati dalla sua unicità e dal fatto che era coltivato solo nello spoletino, siamo andati in ricerca di piante maritate agli aceri e all’olmo, le colture pi diffuse in zona nel secolo scorso, e abbiamo individuato un anziano contadino che coltivava ancora un vigneto con un centinaio di piante di trebbiano spoletino piantate da suo padre agli inizi del 900”. Traibo è un vino che si discosta dal resto della produzione di Cantina Novelli ma con la quale l’azienda intende rendere omaggio ai viticultori locali che hanno traghettato dal passato il trebbiano spoletino, coltivandolo secondo la tecnica di coltivazione tradizionale che consentiva alle viti di raggiungere i 4-5 m d’altezza o obbliga a raccogliere l’uva con le scale. Una tecnica californiana, il blush method, conferisce un colore rosa aranciato molto tenue all’altra novità della cantina umbra: il Rosato da Sagrantino. “La utilizzavamo dal 2007”, dice Novell, “per preparare il vino base da inviare in Francia per la spumantizzazione. Oggi lo valorizziamo come vino fermo”.

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