02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Italia Oggi

Borgogna e Bordeaux tra crisi e speranze ... Buone prospettive per la produzione 2010 di vino
francese. Secondo le stime, la raccolta quest’anno supererà i volumi del 2009: la produzione dovrebbe, infatti, assestarsi sui 47,3 milioni di ettolitri contro i 46,7 milioni dello scorso anno. Di questi, 22,9 milioni saranno di vini Dop, mentre 16,6 saranno divisi fra vini Igp e senza indicazione geografica. Risultati positivi che però, secondo uno studio dell’istituto Franceagrimer, saranno comunque al di sotto della media degli ultimi cinque anni. Intanto, Bordeaux e Borgogna, le due più importanti zone di produzione francesi stanno mettendo in atto strategie del tutto opposte per fronteggiare la crisi e, più in generale, per far fronte alle nuove sfide del mercato enologico. Mentre nel primo caso sta partendo un piano di tagli per gli chateaux che producono il Bordeaux economico, in Borgogna nascono due nuove denominazioni per favorire la vendita di vini a basso costo. A Bordeaux, nel passaggio di consegne per la presidenza del Conseil Interprofessionnel du Vin de Bordeaux (Civb) tra l’enologo Alain Vironneau e Georges Haushalter direttore generale della Compagnie Medocaine des Grands Cru è stato lanciato un piano per ridurre drasticamente il numero degli chateaux che producono a basso costo “Bordeaux base”, venduto a due euro. Il piano prevede un aumento complessivo della produzione pari al 12%, riducendo però la produzione attuale di “Bordeaux base” (1,1 milioni di ettolitri). Sostegni finanziari e altri contributi saranno utilizzati per estirpare i vigneti o aiutare i viticoltori a ritirarsi dal business, mentre gli enologi accompagneranno le proprietà “borderline” in un percorso di miglioramento qualitativo della produzione. La strategia, che prevede una diminuzione di produttori di circa il 26% e della superficie dei vigneti del 7%, fissando al tempo stesso l’aumento della produzione di vino nelle aree più redditizie di Bordeaux, ha l’obiettivo di incrementare le entrate correnti da 3,5 a 4,5 miliardi di euro entro il 2020. In Borgogna, invece, all’inizio di luglio l’Inao (Institut national des appellations d’origine), l’organismo che governa le denominazioni francesi, ha approvato la creazione di due nuove denominazioni (Aoc), grazie alle quali i produttori della Borgogna sperano di migliorare le vendite dei vini a basso costo. L’Appellation “Côteaux Bourguignons” si situerebbe alla base della piramide qualitativa del sistema di classificazione della Borgogna, sotto l’Aoc Bourgogne e dovrebbe servire a raccogliere i vini della zona di basso costo. L’Appellation “Bourgogne Côte d’Or” invece si posizionerebbe tra le denominazioni della Côtes de Nuit e della Côtes de Beaune e, anch’essa, servirebbe a comprendere i prodotti più “abbordabili” di queste due importanti aree di produzione della Borgogna, garantendo uno standard qualitativo molto buono a prezzi più concorrenziali.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su