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Italia Oggi

Assoenologi: Veneto re della vendemmia ... Quasi il 60% del vino italiano proviene da Puglia, Sicilia, Emilia Romagna e Veneto. Quest’ultima, si conferma, per il quarto anno consecutivo, la regione italiana più produttiva con 8.585.000 ettolitri. In generale la vendemmia appena iniziata è caratterizzata al Nord da incrementi di produzione abbastanza omogenei che vanno da +5 a +10%. I maggiori sono registrati in Piemonte e in Lombardia. Le regioni centrali (Emilia Romagna e Toscana) e le due grandi isole hanno un calo che va da -5 a -20%, mentre quelle meridionali un incremento del 5% con punte del 10% in Puglia. Sono le stime Assoenologi che evidenziano come “la vite sia più forte del clima impazzito”, spiega il direttore generale Giuseppe Martelli. In tutta Italia, comunque, la produzione sarà ottima, mentre, a preoccupare è soprattutto il mercato. I consumi interni di vino nel 2009 si sono attestati sui 43 litri pro capite, contro i 45 del 2007. La tendenza è verso un ulteriore decremento; tanto che, per il 2015, Assoenologi stima che un consumo interno sotto i 40 litri pro capite, con un calo di circa il 70% rispetto agli anni 70, quando in Italia si consumavano poco meno di 120 litri a persona. Il mercato interno cala, ma tornano a salire le esportazioni. Già oggi oltre il 30% della produzione viene esportata e non è da escludere che entro il 2015 supereremo il 40% in quantità. “Il 2009 si è chiuso con un incremento delle vendite all’estero del 6,1% in quantità, ma con un decremento del 6,5% in valore. La diminuzione dei prezzi all’ingrosso, poi, è stata ancor più evidente, tanto da far tornare il prezzo medio al litro indietro di sei anni con un decremento, sul 2008, di ben l’11,6%”, continua Martelli. “In pratica abbiamo esportato di più ma incassato di meno; i nostri produttori hanno abbassato i prezzi pur di non perdere i mercati. Fortunatamente i primi cinque mesi del 2010 fanno registrare un incremento delle nostre vendite all’estero del 5% in volume e del 7,8% in valore rispetto allo stesso periodo dello scorso. Ciò significa che i vini italiani, sia pure con cauto ottimismo, tornano a volare”.

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