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Italia Oggi

Italia -Cina da boom … Wen Jiabao a Roma. Firmati accordi per 2,25 mld €… Scambi a 100 mld di $ entro il 2015… Accordi commerciali per 2,25 miliardi di euro, intese governative e soprattutto un obiettivo di interscambio di 100 miliardi di dollari (circa 72 miliardi di euro) in cinque anni. Un traguardo “ambizioso, ma assolutamente raggiungibile”, ha detto ieri il presidente del consiglio Silvio Berlusconi dopo l’incontro con il premier cinese Wen Jiabao, in visita in Italia. Gli accordi commerciali tra imprenditori italiani e cinesi riguardano porti, alta velocità ferroviaria, aeroporti e autostrade. Ma anche progetti di sviluppo per le pmi, telecomunicazioni, investimenti comuni nelle centrali fotovoltaiche e solari per il Mezzogiorno, nel trattamento delle acque e nell’alta tecnologia. Spicca l’accordo quadro da 800 milioni di euro con cui China Development Bank corporation (Cdbs), Global folar fund, Sca. e Sicar hanno accettato di finanziare la seconda fase del progetto Produzione di energia solare fotovoltaica nel Mezzogiorno. Sono poi degne di nota le intese tra la cinese Huawei e Vodafone Italia (700 milioni di euro) e tra Zte e Tiscali (100 milioni) per le reti a banda larga di nuova generazione. Firmato anche un accordo per lo sviluppo di tecnologie con cui Shanghai electric group intende investire insieme a Mcp in Fisia, società italiana parte del Gruppo Impregilo, specializzata nella desalinizzazione dell’acqua marina. Ed è stato dato il via all’ingresso di Mandarin capital partners, fondo di private equity che supporta la crescita delle aziende italiane in Cina e di quelle cinesi in Italia, nel gruppo Dedalus, società leader nazionale nel software clinico- sanitario. Il quadro di cooperazione politica è stato definito durante una riunione intergovernativa a palazzo Chigi, con la firma di sette accordi bilaterali. Fra i settori coinvolti: giustizia, cooperazione economica, trasporti, cultura e istruzione. Da segnalare il memorandum firmato dal ministro dell’ambiente Stefania Prestigiacomo e dal ministro cinese della scienza e della tecnologia Wang Gang: i due paesi lavoreranno assieme sul tema della mobilità sostenibile incrementando la collaborazione in materia di veicoli elettrici. Il governo cinese ha infatti chiesto la collaborazione del ministero dell’ambiente italiano per l’attuazione del programma “Mille auto elettriche/ibride in 10 città” lanciato dal ministro Wang Gang nel 2009. Wen ha assicurato che la nuova Cina offre “stabilità politica e sociale” e offre alle aziende italiane “un trattamento paritario”. Il premier cinese ha anche sottolineato che Pechino vuole tutelare i diritti intellettuali “sia dal punto di vista amministrativo che giuridico”. In un’economia globalizzata “non possiamo fare pirateria intellettuale”, ha sottolineato, e su questo Berlusconi ha espresso soddisfazione: “È importante voler garantire alle imprese straniere le stesse condizioni garantite a quelle nazionali” soprattutto dal punto di vista “del trattamento fiscale e della partecipazione alle gare di appalto”. A oggi, ha ricordato Wen Jiabao, l’investimento dell’Italia in Cina è di circa cinque miliardi di dollari e “ho detto a Berlusconi che sono pochi e non corrispondono ai rapporti commerciali di Cina e Italia: gli Usa hanno superato i 60 miliardi di dollari di investimenti e l’Unione europea i 50. Oggi vogliamo dare il benvenuto alle imprese italiane in Cina”, anche “perché abbiamo le infrastrutture” e la Cina si sta muovendo anche come politica e regolamenti “per attirare gli investimenti stranieri”. Nei primi otto mesi dell’anno l’export italiano verso la Cina è cresciuto del 30,2% e solo nel mese di agosto c’è stato un boom del +60,7%. All’inizio dell’incontro le delegazioni hanno sottolineato la soddisfazione peri risultati dell’accordo di partenariato promosso proprio da Berlusconi e il premier cinese Wen Jiabao, nei due incontri del 2003 e 2004. Un accordo che ha visto aumentare l’interscambio dai 10 miliardi di dollari del 2004 ai 40 attuali. Infine l’Istituto nazionale per il commercio estero (Ice) aprirà a Shanghai un centro per promozione del brand italiano grazie a un accordo firmato ieri con il Beijing Intemational Brand Management Center (Bibmc) e lo Shanghai Changning Govermnent. Il memorandum di intesa, valido fino al 2011, prevede anche l’apertura a Milano di un ufficio di rappresentanza e acquisti del Bibmc che si avvarrà dell’assistenza dell’Ice nell’individuazione delle aziende italiane. I settori prioritari di intervento, concordati dalle parti, saranno quelli dell’abbigliamento, della moda, della pelletteria (borse e valigeria), dei vini e della profumeria e cosmetica.

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