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Vidimazione soft. In comune niente sconti… … Registri vitivinicoli esenti dal bollo … La vidimazione dei registri è esente dal bollo, ma la richiesta che il produttore presenta al comune per ottenerne la convalida non gode di alcuna agevolazione. Insomma, nonostante il processo di semplificazione in atto stia facendo piazza pulita di lacci e lacciuoli, l’Ufficio consulenza della Direzione regionale dell’Agenzia delle entrate del Friuli-Venezia Giulia, con un parere del 28 ottobre 2010, conferma il paradosso. La questione. prende il via dagli adempimenti previsti dal dm del 22 novembre 1999 il quale, in applicazione degli articoli 12 e 17 del regolamento Cee 2238/1993 prescrive che i registri dei prodotti vitivinicoli devono, prima del loro uso, essere preventivamente numerati e vidimati da parte dell’ufficio periferico dell’ispettorato centrale repressione frodi, competente per territorio o dal comune in cui ha sede lo stabilimento o nel quale sono conservati i prodotti vitivinicoli. Con la nota 2010/30344, l’Agenzia delle entrate afferma che già con risoluzione 551236 dell’11 aprile 1990, era stato confermato l’obbligo del bollo “sulle istanze tendenti ad ottenere l’adozione di un atto amministrativo.. E anzi, ad analoga conclusione era giunta la risoluzione 19 del 20 gennaio 1996, proprio con riferimento ai registri di carico e scarico previsti dalle norme in materia di repressione e frodi nella preparazione e commercio dei prodotti agrari; ciò in quanto la istanza diretta ad ottenere la numerazione e vidimazione non può essere considerata richiesta di certificati, esente dal bollo, ma come richiesta di formalità. Questa precisazione, rileva la direzione regionale delle Entrate del Friuli-Venezia Giulia, nell’interpello n. 908-191/2010 “supera la questione dell’obbligatorietà dell’istanza scritta”.