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Italia Oggi

… Il Sagrantino va in zona Cesarini … Un ingegnere ar capo del consorzio del vino docg di Montefalco… Nuovo presidente per i produttori umbri, dopo le dimissioni di Patrizia Crociani. Si lavora a una doc… Dalla gestione di impianti azionali di distribuzione dell’energia elettrica alla produzione di vino. Luciano Cesarini, ingegnere, in soli cinque anni, dal 2005, ha realizzato la cantina Cesarini Sartori a Bastardo, nella sua Umbria, ed è diventato il sesto produttore di Sagrantino. Da qualche settimana è anche presidente del Consorzio di tutela della docg umbra. “Le dimissioni di Patrizia Crociani sono maturate in un ambiente conflittuale, ero l’unico su cui esisteva convergenza”. In poco tempo ha provato a cambiare registro. “A dicembre conto di far tornare il bilancio del Consorzio in pareggio. Da una parte ci sono le difficoltà economiche del momento, dall’altra la legge che ha tolto i controlli erga omnes ai Consorzi e ha fatto sì che alcuni soci morosi preferissero lasciare indietro la quota associativa. E poi la situazione economica del Consorzio era drogata dai piani di sviluppo rurale. Dovevamo ancora riscuotere il 2007, 2008 e 2009, tutti crediti esigibili, ma per Basilea 2 eravamo diventati creditori difficili”. In pieno calo di vendite e consumi, la produzione Sagrantino ha, invece, dovuto fare in conti con la crescita di vigne e bottiglie. “La superficie vitata è passata, dal 1999 al 2004, da 109 a 674 ettari, 500% calata poi a 590 ettari. Ovviamente è esplosa anche la produzione di bottiglie. Positivo è il fatto che si è avuto un 250% nelle vendite in dieci anni, ma qualcuno ha avuto paura delle 500 mila bottiglie non ancora vendute ed a cominciato a svendere creando un’idea diversa dalla realtà. Per uscire dalla crisi Cesarini ha intrapreso un percorso che coinvolge tutta la filiera. “Voglio creare un sistema Umbria del vino. Finora i vinificatori hanno comunicato soltanto il loro marchio”. E poi “voglio che l’Università di Perugia, gli ordini professionali le associazioni umbre, informate dal Consorzio, traggano vantaggi nel difendere il Sagrantino. Vogliamo per studiare i flussi del Sagrantino e arrivare a fare una logistica globale visto che si pagano dazi elevati a causa di sistemi burocratici e protezionistici come negli Usa”. Questo è il futuro. Il presente è fatto di vino da vendere tanto che si parla di possibilità di avere una doc di ricaduta. “Ci sono molte ostilità. Vedremo anche perché i disciplinari del Sagrantino e del Rosso di Montefalco sono troppo diversi e non ci consentono di poter vinificare in trasparenza le eccedenze”

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