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Italia Oggi

1472, il vino nelle strategie di marketing … Nel mondo della finanza italiana, da molti anni, banche ed assicurazioni possiedono aziende vinicole. Generali, Ras e Fondiaria-Sai, ad esempio, sono proprietarie di società agricole con le quali producono vini di varia fattura Finora nel caso delle grandi corporation si è trattato di gestire una sorta di investimento ancillare. L’azienda vinicola serviva più come strategia di rappresentanza che come strumento di marketing e di comunicazione aziendale. A visitarla si portavano i clienti top e le bottiglie prodotte erano spesso degli omaggi fatti alla clientela. Un mondo di intendere ed interpretare la produzione di vino in maniera riduttiva. Ora Mps ha deciso, in qualche modo, di cambiare passo. Per anni la banca ha posseduto la maggioranza di Fontanafredda, un investimento gestito con la stessa logica dei suoi concorrenti_ Lo scorso mese ha lanciato 1472, un Chianti classico Docg, quindi un vino del territorio dove ha sede Mps, e lo ha promosso direttamente anche alla sua clientela bancaria retail. 1472 è acquistabile o ordinabile tramite il portale della banca o si può richiedere nelle singole filiali del Monte dei Pacchi perché è un prodotto che comunica la banca. Il salto fatto da Mps rispetto all’utilizzo del vino come prodotto di marketing è quindi rilevante. La banca ha dato vita a una etichetta che, chiamandosi con l’anno di fondazione della stessa banca, vuole comunicare come i due prodotti, quello enologico e quello creditizio, abbiano radici solide nel tempo e una trarli zione da proporre. Sono figli dello stesso terroir ed in qualche modo rappresentano una storia comune. Prodotti, insomma, di cui fidarsi. La svolta comunicazionale di Mps giunge mentre le banche sono ancora nel mezzo della peggiore crisi da almeno 80 anni. La credibilità delle banche agli occhi dei loro clienti è sicuramente cambiata dal 2007 ad oggi: troppa volatilità nei mercati, troppi bonus ai manager, troppe perdite nelle banche estere da dover ripianare con le tasse dei contribuenti Innovare nel modo e nei canali di comunicazione per le banche oggi è una necessità non aggirabile, perché il mondo dorato dei decenni precedenti, quello caratterizzato da una clientela silente e accondiscendente, non ci sarà più. Oggi le banche, se vogliono fare margini e tenersi le quote di mercato, devono pensare in termini di marketing e comunicazione in maniera molto più sofisticata di quanto non abbiano mai dovuto fare nel passato. La loro generosa rendita oligopolistica è finita sono entrate nel mondo del mass market a tutta velocità In questo quadro va letta l’iniziativa enologica di Mps. Lanciare 1472 per la banca toscana vuol dire anche lanciare un nuovo messaggio verso i suoi clienti attuali o potenziali. Farsi conoscere in maniera diversa, comunicare il brand in forma originale. Quello del vino è un mercato globale ed si tratta di un prodotto trasversale, una bottiglia in qualche modo arriva ovunque. Mps per prima si è lanciata nella direzione di fare un proprio prodotto: un vino della banca Una strategia con ridotti rischi di insuccesso ma in grado di occupare spazi di mercato ora del tutto vergini. Del resto, nei prossimi anni la rete delle filiali, dove si venderanno sempre meno operazioni bancarie tradizionali, deve essere ripensata come canale commerciale. Le banche non diventeranno sicuramente delle enoteche ma spazi per innovare ce ne sono davvero molti.

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