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Italia Oggi

Brioso ed elegante, ma dal carattere deciso, Ilario lannone, imprenditore dell’esclusivo settore delle bollicine, vanta diversi tratti comuni con il brand che, dopo anni cli silenzio, ha rilanciato con successo. Pommery, la “perla nera” dei brut d’Oltralpe, è tornato in auge nel nostro paese proprio grazie alla creatività e alla determinazione del cinquantenne di origine barese, ma emiliano d’adozione, che già durante gli studi in giurisprudenza sognava di guidare un’azienda tutta sua. Entrato nell’agroalimentare nel ‘72 ricopre, nonostante la giovane età, incarichi di responsabilità, come la creazione di una filiale a Marsiglia per Nuna società di intermediazione del settore. Quando l’avanzata dei moderni sistemi informativi riduce drasticamente l’influenza dei broker, decide di fondare la Cominter, che gestirà in esclusiva le produzioni esternalizzate da alcune multinazionali a imprese del Nord. Nel 2008, l’amico di sempre Paul François Vranken, presidente del colosso degli champagne, lo coinvolge nell’arduo compito cli ricreare il giusto spazio, sul mercato italiano, per il marchio storico Pommery Lo stesso anno, con l’apertura della sede sulle colline della Valtrebbia, parte una nuova avventura per lannone: dovrà riposizionare il brand francese in un contesto strategico, caratterizzato da clienti assai esigenti. “Nonostante il nostro prodotto rientri nella famiglia del “voluttuario”, abbiamo recuperato in soli due anni quote significative rispetto ai nostri competitors, particolarmente segnati dalla crisi. A oggi i volumi su cui ci attestiamo sono di oltre 350 mila bottiglie, con un incremento del volume d’affari del 30%. Ottime sono state anche le performance dell’etichetta Pommery Noir, appositamente creata per il canale ho.re.ca. Inoltre, per conquistare una volta per tutte i consumatori finali, abbiamo ideato “Le Club Pommery”, una rete cli intenditori che alimenta la passione per lo champagne, attraverso una distribuzione capillare (e il più possibile alla mescita)”. La Maison Pommery in effetti ha scritto una pagina significativa della storia del prezioso brut: a fine Ottocento, la fondatrice Mme Louise fu la prima ad accorgersi che il gusto del pubblico stava orientandosi verso un prodotto meno dolce e più secco, comunque non troppo aggressivo. Fu il suo chef de cave, Victor Lambert a realizzare il primo brut millesimato della storia, Pommery Nature, che diventerà un successo senza precedenti. Imprenditore fuori dagli schemi, ammira coraggio e fantasia di alcuni nomi storici del made in Italy, Pietro Barilla, Ferrero, Danilo Fossati di Star e si adopera per diffondere la cultura della qualità, “la difference!”, precisa, “intesa come l’art du bien vivre”. Ecco dunque, il neosessantenne Ilario lannone, che si divide tra gli uffici di Piacenza della Cominter e di Rivergaro della Pommery con lo stesso entusiasmo che aveva da ragazzo: “Mi sveglio presto e vado a dormire tardi, e, nonostante i numerosi eventi cui sono chiamato a partecipare, cerco di ritagliarmi il più possibile momenti di relax da condividere con mia moglie Gisella”. Amante dell’opera, ha voluto legare il marchio Pommery al celebre Festival di Torre del Lago (creando una linea esclusiva di astucci decorati): “Oltre a Puccini, sono un collezionista d’arte e mi diletto a seguire regate e calcio. Ricordo che per assistere alla partita Italia- Brasile giocata a Barcellona nell’82, guidai senza sosta dal pomeriggio prima, per poi ritornare a casa dopo. Che pazzia, ma che spettacolo indimenticabile!”.

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