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Italia Oggi

Il mix per la sfida globale: grandi volumi e vini top ... Il mix giusto per vincere la sfida del brindisi globale? Unire i grandi vini della tradizione italiana ai grandi volumi dei vini di consumo quotidiano. Ma l’imperativo rimane crescere. Gianni Zonin, il N°1 dell’omonima casa vinicola di Gambellara nel mondo vede grandi opportunità per i vini italiani: “Bisogna essere su tutti mercati”, spiega Zonin, “ma la piccola dimensione di vigneti e aziende italiane è un ostacolo significativo, siamo troppo polverizzati”. Zonin esporta il 70% del fatturato, in oltre 100 Paesi e punta anche sui giovani che con lo smart phone e un’etichetta con il QR-Code possono seguire la storia del prodotto, dal vigneto al bicchiere. Per appassionarsi e capire se il prezzo della bottiglia è giusto. In casa Zonin i numeri relativi al bilancio 2010 sono ancora preliminari ma il fatturato arriverà a 107 milioni di euro, il 18% in più che nel 2009. Il fatturato Italia cresce del 3%, quello estero del 30%. I figli di Zonin, Domenico, 37 anni, e Francesco, 36, sono vicepresidenti con la supervisione, rispettivamente, sulla produzione e sull’area commerciale. Michele, 33, segue finanza e controllo, il futuro dipende dalle loro scelte. Il portafoglio vini passa da quelli di consumo quotidiano ai pluri-premiati, i gioielli come il Ripasso. Daily wine e grandi etichette è il mix vincente anche per il Gruppo Italiano Vini controllato da Cantine Riunite & Giv. Oggi è il primo produttore italiano (450 milioni di euro, il 70% dall’export) unendo il lambrusco venduto nei grandi Iper a marchi come Bolla, Nino Negri, Santi, Bigi, Rapitalà, Lamberti, Melini. In scia la romagnola Caviro, che fattura 250 milioni grazie a Tavernello e Castellino (vino in brick per il consumo giornaliero) mentre alla ristorazione è dedicata la linea Vini e Cantine d’Italia che raggruppa vitigni provenienti da otto regioni. Qui si passa da bottiglie da 3 euro a degustazioni dal prezzo dieci volte superiore.

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