02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Italia Oggi

Prosecco, la Docg va sulle Rive ... All’inizio fu il vino spumante facile, di basso costo, amato dai veneti e dai tedeschi; poi venne la Doc e, nel 2009, la Docg. Intanto il Prosecco di Conegliano Valdobbiadene aveva conquistato i mercati di mezza Europa e soprattutto degli Stati Uniti, grazie non solo, alla sempre più alta qualità, ma all’affiancamento del territorio a questa qualità. Oggi i produttori del Prosecco docg vanno oltre e puntano sulle Rive, 18, che caratterizzano ancora di più il territorio di riferimento. Nell’intenzione dei vignaioli e del Consorzio di tutela, questa ulteriore specificità, che si avvicina molto al concetto tutto francese dei cru, vuole rendere ancora più evidenti le differenze che si colgono da area ad area, dovute soprattutto ai terreni diversi e alle loro caratteristiche geologiche. Non a caso, il tema delle Rive, insieme a quello della riscoperta del lavoro manuale in un territorio, dove la saggezza centenaria dei vignaioli si manifesta proprio nel lavoro manuale in vigne difficili (in alcune aree le pendenze arrivano anche al 70%), è al centro dell’annuale manifestazione di Vino in villa, che si tiene nel castello di Susegana. Ma questa ulteriore evidenziazione non rischia di essere poco capita all’estero (ma anche in Italia)? “Il Prosecco Docg ha conquistato tanti successi per la sua qualità e per la sua capacità di sottolineare amicalità e compagnia”, risponde Franco Adami, presidente del Consorzio di tutela. “Ora vogliamo far percepire, almeno ai consumatori più esperti e attenti, le differenze che si manifestano nelle varie zone vocate del territorio, il valore aggiunto delle singolo microzone. Questo sforzo non darà risultati massicci in tempi brevi, ma noi non li cerchiamo, così come non abbiamo avuto fretta per imporre, nel mondo la qualità del Prosecco Docg. Le Rive sono per noi un elemento identitario fondamentale. Questa tipologia, infatti, dimostra il valore della nostra viticoltura di alta collina e le differenti espressioni qualitative che il territorio conferisce”. Gli fa eco Giancarlo Vettorello, direttore del Consorzio: “Il vissuto del prosecco Docg è ormai solido”, afferma. “Una buona fetta di consumatori finali oggi conosce un po’meglio il frutto delle nostre fatiche. Noi oggi proponiamo un ulteriore passo in avanti. Sappiamo che la sfida sarà lunga e che ci impegnerà nei prossimi anni, ma siamo convinti che, alla fine, questa strategia sarà vincente”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su