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Italia Oggi

Con le vibrazioni, cicalina della vite addio ... Lo Scaphoideus titanus, vettore della flavescenza dorata, è probabilmente il più temuto insetto nel vigneto, ma si prospetta una soluzione eco-friendly per risolvere ilproblema. Una recente ricerca dell’Istituto San Michele all’Adige, in collaborazione con l’Università di Pisa e l’Inb di Lubiana in Slovenia ha infatti svelato che le vibrazioni, alla base della comunicazione sessuale dell’insetto, non si trasmettono solo attraverso i tessuti della pianta ma anche per via aerea. Sei centimetri, questa la distanza massima misurata dai ricercatori perché il messaggio venga recepito. “Questa scoperta” ha detto a “ItaliaOggi” il ricercatore Iasma Gianfranco Anfora, “apre alla possibilità di adottare, anche contro Scaphoideus titanus, il metodo di lotta della confusione sessuale, utilizzando appositi apparecchi emittenti vibrazioni che interferiscano con la comunicazione dell’insetto”. Analogamente a quanto avviene per i feromoni, le vibrazioni servono infatti per far incontrare maschio e femmina nel momento ideale per l’accoppiamento. Qualsiasi interferenza, in questa delicata fase, porta a una sorta di sterilizzazione dolce. Un metodo considerato ecosostenibile in quanto non vengono sparsi agrofarmaci e le vibrazioni emesse sono molto specifiche, così non andando a intervenire sul resto dell’entomofauna. I viticoltori avranno così un’arma in più per difendersi da Scaphoideus titanus, il quale produce danni diretti trascurabili mapungendo le vite in- fette, diventa portatore sano del fltoplasma della flavescenza dorata e può trasmettere l’infezione per tutta la sua vita. Un pericolo acuto, anche in considerazione del fatto che non esiste terapia contro tale agente infettivo che porta a gravi problemi economici per il settore. Per questa ragione, fin dal 2000, è in vigore il decreto ministeriale 31/5/2000 che stabilisce le modalità di lotta obbligatoria contro Scaphoideus titanus. L’insetto compie una sola generazione all’anno. La schiusura delle uova si ha a partire dalla metà di maggio e gli adulti, che possono infettare le viti, si hanno a partire dai primi di luglio. “Durante questa estate” ha dichiarato Gianfranco Anfora, “passeremo alla fase sperimentale in pieno campo con dei prototipi. Si tratta di apparecchi semplici che dovrebbero essere autoalimentati con piccoli pannelli solari. Effettueremo test a diversa densità, così da valutare l’efficacia nelle diverse condizioni, anche se le osservazioni preliminari suggeriscono che un dispositivo ogni 20 metri possa essere adeguato”.

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