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Italia Oggi

Montalcino al bivio ... Bagarre sul cambio di disciplinare... Il Rosso tra esigenze di marketing e istanze dei produttori... Si torna a parlare di cambio di disciplinare del Rosso di Montalcino. E torna la polemica tra i produttori. Tra chi vuole rimanere ancorato alla tradizione, 100% uve sangiovese, e chi pensa più moderno con l’introduzione di vitigni internazionali. A scatenare la nuova discussione è la lettera che, su invito del consiglio del Consorzio del Brunello, il professor Alberto Mattiacci, docente di marketing alla Sapienza di Roma, ha presentato all’assemblea dei soci. Una lettera non condivisa da un gruppo di produttori, tanto da aver dato vita ad una raccolta firme per evitare che si arrivi al cambio di disciplinare del Rosso. Nella sua analisi Alberto Mattiacci scrive di essere “fortemente convinto, che per Montalcino sia tempo di cambiare stile di vita. Io penso che avete la responsabilità di lasciare a chi verrà dopo di voi un valore maggiore di quello che avete ricevuto, non minore. Io penso che Montalcino possa e debba rimanere un unicum nel mondo del vino, una quarantenne che aggiorna il proprio fascino al tempo che cambia e che proprio per questo ha valore e successo. Io penso che voi produttori di Montalcino dobbiate cambiare rotta e dimostrare al mondo del vino, che avete il coraggio, la forza e la chiarezza d’idee per farlo”. Il professore paragona il vino di Montalcino a una ventenne, bella, formosa, che tutti apprezzano e ammirano. Una donna che dovrà arrivare però a 40 anni e “se non vorrà farsi dire, “ti ricordi come eri”, deve andare in palestra, curare la propria alimentazione. Deve adeguarsi al tempo che passa e arricchire il proprio fascino”. “Se non cambiate niente, se va tutto bene così”, conclude, “Montalcino rischia di diventare una delle tantissime ex belle ventenni”. Per il presidente del Consorzio, Ezio Rivella, la polemica è soltanto di pochi produttori. “Chi discute sono sette otto persone, che spesso non c’entrano con il Consorzio. Sono posizioni ideologiche. Certo c’è da dire che in Toscana, a Siena, opinioni omologate non esistono. Si è avviata la discussione, l’assemblea dei soci è andata bene, si è ridotta la produzione per ettaro. Del cambio del disciplinare se ne riparlerà, c’è tempo e non ci corre dietro nessuno”. A proposito di diminuzione delle rese per ettaro, “per accontentare i piccoli produttori abbiamo lasciato esente dalla riduzione il primo ettaro di vigneto”. Per quanto riguarda le vendite, nel 2010 sono state vendute 8,3 milioni di bottiglie di Brunello, +15% sul 2009, mentre il Rosso è stazionario a 3,2 milioni. Il fatturato 2010 è cresciuto di circa il 5%, per arrivare a 142 milioni di euro nel 2010.

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