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Italia Oggi

Champagne, crisi alle spalle. Brilla Mumm ... Il peggio della crisi è alle spalle. Il mondo dello
Champagne ha chiuso il 2010 con una decisa crescita dell’export, con 319,5 milioni di bottiglie
(+19,5%). L’Italia, che è un mercato consolidato e sempre ricco di soddisfazioni per i vignerons di Epernay, ha contribuito non poco a questo risultato con l’acquisto di 7,2 milioni di bottiglie, +5,6%.
Un risultato complessivo, che ha visto brillare, tra gli altri, un marchio storico per l'Italia, G.H. Mumm (gruppo Pernod Ricard). “In effetti”, conferma Laura Mayr, communication manager di PernodRicard Italia, “noi siamo riusciti a tenere testa alla crisi del 2008 e del 2009, grazie soprattutto agli investimenti continui sulla qualità del prodotto e sul marketing. A fronte di un mercato nazionale, che ha visto una crescita 15,6%, noi abbiamo chiuso il 2010 in Italia con una crescita del 27%, che ha portato la nostra quota di mercato intorno al 20%”. Sul 2011 Mayr preferisce non dare cifre precise, anche se ammette di attendersi ancora una crescita a due cifre. D’altronde, spiega, “l’Italia è sempre stata per il gruppo nel suo complesso un key market ed è il secondo mercato, dopo quello francese. Da qui il nostro costante impegno per sostenere i vari prodotti in portafoglio e G.H. Mumm in particolare”. Non è quindi un caso che il gruppo abbia investito nel 2010 in Italia una cifra pari a circa il 20% del fatturato. Il lancio di nuovi prodotti come il Bianc de Blancs, insieme allo storico Gordon Rouge e al Rosé hanno interessato soprattutto la grande distribuzione organizzata, i bar di tendenza e le enoteche e le iniziative continuano senza sosta anche quest’anno, con decine di degustazioni organizzate in tutta Italia; un modo, spiega ancora Mayr, per avvicinare anche il cliente finale e fidelizzarlo. Non secondarie anche le operazioni di comarketing come quella realizzata durante il Salone internazionale del mobile di Milano, le campagne pubblicitarie (famosa è quella mondiale abbinata alla Formula 1), soprattutto sui periodici e lo sviluppo di un web magazine (www.Mummcode.com). Il tutto, assicura ancora Mayr, senza fare leva sul prezzo, facile arma con cui difendersi in periodi di crisi. La cave di Epernay non ha fatto sconti, a detta del communication manager di Pernod Ricard Italia, tanto che il prezzo di ogni bottiglia è lievitato del 10% circa nel corso degli ultimi anni. E il generalizzato calo di vendite in Usa? Non spaventa, asserisce Mayr perché è ciclico e già nel 2010 si è registrata un’inversione di tendenza con una crescita globale del, 34,9% (16,9 milioni di bottiglie), che ha visto G.H. Mumm tra i protagonisti. Non poteva mancare la Cina, un mercato in forte crescita percentuale, anche se i numeri sono ancora modesti; in ogni caso, sottolinea la portavoce di Pernod Ricard Italia, Pechino rappresenta già il settimo mercatco mondiale per la casa di Epernay.

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