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Italia Oggi

I cinesi fanno prosit ... Cibi orientali, vini italiani. Il progetto di Enoteca italiana... Vino italiano e cibi cinesi. La scommessa su quella che è una vera e propria “contaminazione” gastronomica, l’ha lanciata l’Enoteca Italiana di Siena. “Cerchiamo di colmare la differenza con gli altri Paesi nostri competitor”, spiega Fabio Carlesi, segretario generale dell’ente senese. “Non vogliamo relegare il nostro vino ai soli ristoranti italiani, bensì dare vita ad un connubio con la cucina locale. Gli stili di vita dei cinesi evolvono, anche nelle bevande e per questo parliamo di contaminazione”. Tre anni fa l’Enoteca Italiana ha aperto una società a Shanghai, la “Yishang Wine Business Consulting”, che oltre a informare, formare e promuovere, da quest’anno svolge anche attività di brokeraggio. “In soli tre mesi siamo stati intermediari di circa 90 mila bottiglie”, commenta Giovanni Pugliese, coordinatore del progetto Cina. “Inoltre due accordi sono in via di chiusura, con un partner a Pechino per la realizzazione di un network di 100 enoteche di vini italiani, e con un importatore a Shanghai per il quale gestiremo e coordineremo la lista vini italiani”. Il progetto di “contaminazione” andrà avanti fino a dicembre con corsi di formazione e promozione per le etichette italiane, inizialmente toscane, rivolti a direttori, sommelier e chef dei ristoranti di cucina
cinese più upscale di Shanghai. Alla fine i vini più richiesti saranno inseriti stabilmente nelle carte vini dei ristoranti coinvolti e Yishang avrà il compito di coordinare gli ordini e rifornire. “Il
progetto non riguarderà soltanto Shanghai”, continua Carlesi, “ma toccherà anche le città di seconda e di terza fascia, cioè le metropoli considerate piccole per la Cina ma protagoniste di uno sviluppo importante”. Insomma l’esempio dell’Enoteca in Cina potrebbe essere un modello da riportare su scala nazionale per la promozione e la commercializzazione. “Grazie all’intuizione della regione Toscana, della Provincia e della Camera di Commercio di Siena, il progetto sicuramente indica un percorso da seguire, in particolare per le piccole aziende che non
possono essere lasciate sole”. La Cina, entro il 2014, diventerà il sesto mercato al mondo per consumo di vino, con un incremento previsto del 19,6% annuo. Da inizio 2011 le vendite segnano +8,1% in quantità e +9,8% in valore sul 2010. Secondo una ricerca Iwsr, inoltre, nel 2011 il consumo di vino arriverà a 828 milioni di litri l’anno con un aumento dei rossi del 36,4% entro il 2012 e del 38% dei bianchi.

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