02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Italia Oggi

Buona qualità e quantità in calo ... Vendemmia 2011. La Franciacorta ha dato il via. In Veneto prodotto più alcolico e dolce. Quadro positivo connotato da un anticipo, specie al Nord ... Buona qualità, quantità in lieve calo di un punto percentuale rispetto al 2010, ma soprattutto anticipo. In particolare al Nord. La vendemmia 2011 presenta un quadro positivo che dovrebbe consentire all’Italia di mantenere la leadership mondiale sulla produzione di vino, ma mette in evidenza come il cambiamento climatico potrebbe presto diventare un problema. Oltre all’anticipo dei tempi di inizio vendemmia, in alcune zone si assiste a un vero cambiamento delle caratteristiche. In Veneto le uve danno vini maggiormente alcolici e dolci. Intanto la vendemmia è già iniziata. Ad aprire la raccolta è stata la Franciacorta e, secondo i tecnici del Consorzio e i 181 viticoltori associati, si preannuncia abbondante e in grado di fornire uve di elevata qualità. La vendemmia avrà una durata di 15-20 giorni e impegnerà 3.250 persone. Viene stimata una produzione di circa 230 mila quintali d’uva e la Regione Lombardia, su richiesta del Consorzio del Franciacorta, ha emanato per la prima volta in Italia, il decreto per la riserva vendemmiale di 10 quintali per ettaro, ovvero la possibilità di accantonare un quantitativo supplementare di uva oltre ai 100 quintali per ettaro stabiliti. “Il 2011 si prospetta in generale molto positivo anche nelle vendite”, commenta Maurizio Zanella, presidente del Franciacorta, “i primi sei mesi dell’anno hanno registrato un incremento del 18,2%”.
L’anticipo si farà sentire soprattutto in Veneto dove la vendemmia inizierà attorno a Ferragosto. Le previsioni di Veneto Agricoltura parlano di un’ottima qualità complessiva delle uve, anche se è stato registrato un calo delle uve rosse dovuto all’estirpazione. E anticipo di 7-10 giorni sarà anche nella zona Doc Friuli Grave dove ci si aspetta un +5% rispetto allo scorso anno nella produzione di uve bianche sul Collio e sul Carso. Anche se si scende in Emilia Romagna si parla di anticipo. Per il Consorzio vini reggiani si avrà un anticipo di una settimana e una diminuzione delle produzioni attorno al 10-15%. Complessivamente in Italia, secondo l’Osservatorio sui vigneti cli Confagricoltura si avrà “una buona annata, con punte di ottimo in particolare per i vini bianchi”. “L’alternanza di pioggia e di buone temperature ha molto soddisfatto i vignaioli, lo stato vegetativo è stato valutato positivamente. Le fitopatie sono state molto contenute a eccezione di segnalazioni di flavescenza dorata in Piemonte e di oidio e peronospora più diffuse. Le grandinate di giugno, in Toscana e Umbria, e, quelle di luglio in Trentino e Friuli hanno influenzato negativamente la resa in alcune aree”. Stabile, complessivamente, la produzione che potrebbe confermare il primato dell’Italia sulla Francia. Ma per il presidente della Federazione nazionale di prodotto vitivinicolo della Confagricoltura Piergiovanni Pistoni, il vero problema non è produrre, ma vendere. “Credo che non sia il momento di perdersi a parlare di gare a chi produce di più, quando il problema oggi è vendere. È importante produrre molto quando c’è una domanda in crescita, ma non quando il vino rimane in cantina”. Una considerazione condivisa da Pino Battistuzzi, responsabile settore vino di Fedagri-Confcooperative. “La leadership non ci autorizza a essere ottimisti, occorre dare un valore maggiore al mercato dei nostri vini. I francesi vendono in maniera più remunerativa il loro prodotto. In Francia il valore dell’uva e del vino lo stabiliscono i produttori, da noi sono i commercianti e la Gdo. I francesi hanno fatto un accordo con la grande distribuzione che non può vendere una bottiglia di vino sotto certa soglia”. Per tornare alle previsioni, secondo Fedagri, anticipi si avranno anche in Lombardia, una settimana, e in Piemonte, dieci giorni. Anticipo di una settimana, con aumento della produzione di circa il 7%, in Toscana, mentre sono le regioni del Sud a segnare i cali maggiori. In particolare la Sicilia dove la diminuzione è stimata oltre il 5% dovuta sia ai danni meteo in alcune zone, sia all’uso massiccio dei contributi per la vendemmia verde.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su