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Italia Oggi

Di vino... Il caldo fa lievitare i costi per refrigerare le uve. Come conferma Giordano Zinzani, enologo di Caviro, cooperativa di Fedagri. “I costi dell’energia per la refrigerazione sono diversi se in cantina arrivano uve a 28-30 gradi invece che 19-20 e devi abbattere la temperatura a 15 gradi. La scelta fatta da quasi tutte le cantine sociali è stata di vendemmiare solo nelle ore del mattino”.
Uve sane, grappoli spargoli, valori zuccherini da grande annata e quel tanto di pioggia che dovrebbe conferire alle uve ulteriore qualità. La vendemmia nell’azienda Bortolomiol della zona del Prosecco si preannuncia di ottimo livello.

Vendemmia senza anticipi per il Candia Colli Apuani, in provincia di Massa Carrara. Le alte temperature hanno bloccato la maturazione e costretto a posticipare di dieci giorni la fase della raccolta che si prevede essere di oltre 3.300 quintali di uva. A danneggiare il raccolto, quest’anno,saranno gli storni, Secondo Coldiretti hanno divorato dal 6 all’8% di uva.

Anticipo di una settimana per la Vernaccia di San Gimignano (Si). Le uve si presentano sane e si prevedono vini con buone gradazioni alcoliche e ben strutturati. Con questa vendemmia il Consorzio prosegue il progetto Lievita, iniziato nel 2010 per la selezione di lieviti autoctoni dalle uve di Vernaccia di San Gimignano.

La Cantina di Terlano è la prima cantina altoatesina ad aver iniziato la vendemmia, con circa dieci giorni di anticipo rispetto alla norma. Per il presidente Georg. Ho1ler “questo non incide sulla qualità dei vini sa una buona annata”. La Cantina di Terlano commercializza ogni anno circa 1,2 milioni di bottiglie, il 70% delle quali di vino bianca.

Nelle terre del Chianti Classico Gallo Nero grazie a una stagione equilibrata, al grande caldo di fine agosto e alle consistenti riserve idriche accumulate nei mesi scorsi, si attende un’ottima vendemmia. Il pronostico di produttori e addetti ai lavori è unanime, il 2011 potrebbe candidarsi a essere una delle migliori annate degli ultimi anni.

Qualità eccellente, ma sui produttori continua a gravare la bassa remunerazione dei prezzi delle uve. Per la Cia resta la preoccupazione per la scarsa trasparenza nella formazione dei prezzi delle uve e per la redditività dei produttori, minacciata da una distribuzione non equa dei ricavi nella filiera. L’Incremento del valore in bottiglia, infatti, non corrisponde a un parallelo aumento dei prezzi all’origine.

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