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Italia Oggi

Anche la Toscana vuole il suo logo ombrello … Dopo la Puglia, anche la Toscana pensa a un marchio “ombrello” per i propri prodotti agroalimentari. “Sigle come Doc, Docg o Igt dicono poco all’estero”, spiega l’assessore all’Agricoltura della Toscana, Gianni Salvadori. “Dobbiamo fare sistema, altrimenti la battaglia è persa e si creano solo piccole nicchie che non servono all’economia dl1a regione. Per questo serve un marchio ombrello toscano che non azzeri Doc e Docg certo, ma capace di viii- cere I mille campanili e le mille guerre toscane”. Soprattutto, aggiunge, “vanno tracciati i prodotti nell’etichetta”. Ma senza obblighi di legge, “perché l’Unione europea ci bloccherebbe subito”, ma come “scelta autonoma toscana e dei produttori toscani, perché l’unico modo per aggredire il mercato”. Per Salvadori il primo passo è “creare strutture che inizino a certificare i prodotti, in un Paese Italia che su questo e altri fronti drammaticamente non c’è”. Le considerazioni dell’assessore toscano partano dal fatto che “un terzo del prodotto italiano venduto nel mondo tanto italiano non è. È un giro d’affari da 60 miliardi di euro l’anno. I prodotti toscani e italiani hanno fama e fortuna oltre i confini nazionali. Sono marchi ambiti, ma sono tante le sofisticazioni e mistificazioni di prodotti venduti come italiani, che italiani sembrano ma che nel fatti non sono Italiani. Al massimo trasformati in Italia, transitati dall’Italia per qualche settimana. A volte neppure quello”.

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