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Italia Oggi

La cantina con l’energia fai-da-te … A Montepulciano la prima struttura scollegata dalla retè ... Elettricità autoprodotta, rinnovabile e pulita per Salcheto, la società che punta sulla sostenibilità ... Una cantina off-grid. Ovvero non collegata alla rete elettrica nazionale in quanto viene utilizzata soltanto energia rinnovabile e pulita prodotta all’interno dell’azienda. E stata realizzata a Montepulciano (Si) dalla società agricola Salcheto. Una novità con dotazioni tecniche che consentono l’autonomia energetica con lo sfruttamento delle risorse presenti nell’azienda e senza distogliere terre alla coltivazione. Sono stati messi in atto raffreddamenti adiabatici, cioè senza scambi di calore con l’ambiente esterno, lucernari solari, giardini verticali, recupero di ventilazioni naturali fredde delle ore notturne, ma anche vinificatori che sfruttano il gas autoprodotto dalla fermentazione per movimentare i vini, geotermia, biomasse e pochissimo fotovoltaico. “È stato un percorso stimolante nato al momento di rifare da capo la cantina. Abbiamo cercato di qualificarci da un punto di vista ambientale per arrivare all’autonomia energetica. Oggi la cantina sfrutta solo energia prodotta all’interno dell’azienda”, spiega Michele Manelli, presidente della Salcheto. “Abbiamo investito 4 milioni di euro per la nuova struttura e circa 350 mila euro sono andati in sovra spese per energia rinnovabile e efficienza energetica. Un investimento che abbiamo calcolato di recuperare in sei anni”. Alla base dell’idea di Salcheto c’è quello di evitare gli sprechi. “Utilizziamo le risorse di scarto come le biomasse, abbiamo il geotermico che si integra bene anche con il vigneto, abbiamo poco fotovoltaico tanto che all’inizio non era previsto. Ma soprattutto cerchiamo di non consumare energia. Abbiamo posto attenzione agli isolamenti e una stanza evito di farla scaldare per poi raffreddarla, abbiamo difeso gli ambienti dal caldo con acqua e ombreggiature. La sfida di Salcheto, però, non si ferma alla cantina. Grazie al finanziamento della Provincia di Siena, un ricercatore universitario è sempre presente in azienda. Saranno studiati carburanti alternativi per i trattori, è stata calcolata la carbon footprint di una bottiglia di vino dalla produzione alla commercializzazione, ovvero quanto è il consumo di C02 complessivo. E il prossimo passo sarà ridurre gli imballaggi che incidono per oltre il 40% sull’impronta di C02. Ma soprattutto a Salcheto, esperti e professori universitari hanno elaborato la Carta di Montepulciano, ovvero un decalogo di principi su cui si bara lo studio della Carbon Footprint, dal miglioramento interno all’innovazione per la riduzione delle emissioni, passando per una comunicazione codificata e trasparente. “Pensiamo così di influenzare le normative europee” sostiene Manelli


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