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Italia Oggi

Pommery rispolvera le bollicine e in Italia punta a 9 milioni di euro (+20%) ... La sfida di Pommery in Italia è conquistare enoteche, ristoranti e locali chic restituendo alla maison, che quest’anno compie 175 anni, un posizionamento alto di gamma. Un percorso cominciato nel 2009 con l’apertura della filiale tricolore, proseguito con la creazione di un prodotto per la Penisola, il Brut Pommery Noir, e con operazioni cli marketing mirate a diffondere una cultura dello champagne come vino da bere non solo nelle grandi occasioni. L’ultima iniziativa è “For you”, che consente di personalizzare le etichette delle bottiglie nei formati più lussuosi, Magnum (150 cl) e Jeroboam (300 cl). Con il traguardo, per quest’anno, cli vendere 420 mila bottiglie, contro le 350 mila del 2010. Una strategia che sta dando i suoi risultati, visto che in Italia “le vendite sono cresciute del 22% nel 2010 e che amiche quest’anno la nostra previsione è di un aumento del 20% circa, raggiungendo un fatturato di 9 milioni cli euro”, spiega Ilario Iannone, amministratore delegato di Vranken Pommery Italia. “Il mercato tricolore è essenzialmente di qualità, quindi per giustificare un acquisto superiore dobbiamo proporre prodotti di alta gamma. Anche perché in Europa noi italiani siamo quelli che guardano maggiormente al blasone della casa e ai particolari che richiamano la qualità”. Non per nulla è stato creato appositamente per il mercato nazionale Pommery Noir, dedicato alla ristorazione, caratterizzato da un bouquet di Chardonnay, Pinot Noir e Pinot Meunier, adatto per l’aperitivo e per l’abbinamento a tutto pasto. Altre proposte del marchio sono il Grand Cnm Milésimé, prodotto con Pinot Noir e Chardonnay, indicato per portate importanti, e la Cuvée Louise, la più pregiata, che nasce da tre Grands Crea di Chardonnay e Pinot Noir maturati sui lieviti per dieci anni. Il nome di quest’ultimo champagne celebra la memoria di Madame Louise Pommery che, rimasta vedova, nel 1858 prese in mano le redini dell’azienda di famiglia fondata nel 1836, inventando nel 1874 il metodo brut. A partire dal 2002 Pommery è parte del gruppo Vranken. L’obiettivo della filiale italiana è riposizionarsi e consolidare la propria presenza in locali prestigiosi e di immagine, in ristoranti, alberghi ed enoteche, anche in conseguenza di un periodo in cui l’immagine della “perla nera” dello champagne (appellativo associato al brand negli anni Settanta e Ottanta) si era un po’ appannata. “Pommery ha avuto, prima dell’apertura della filiale, una gestione che non ha dato la giusta impronta all’immagine della nostra maison, privilegiando il canale della grande distribuzione. 11 nostro compito è quello di ridare la giusta dimensione al marchio”, continua l’a.d. Il compito di accrescere nella Penisola la cultura dello champagne come vino da bere durante tutto l’anno, e non solo nei brindisi delle grandi occasioni, è affidato a “Le Club Pommery”, un’iniziativa che coinvolge una rete di ristoranti e wine bar, in cui il consumatore può entrare in possesso di una Pommery Card che dà accesso a una serie di vantaggi. Per quanto riguarda la pubblicità “cerchiamo di comunicare nei canali del mondo del lusso, soprattutto attraverso la stampa, e poi facciamo eventi e sponsorizzazioni strategiche, come il Festival Puccini e il Salone del mobile”, conclude Iannone.

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