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Italia Oggi

Un’indagine Ismea sulla comunicazione delle cantine italiane ... Wine & web, il connubio funziona. Specie sull’export ... Wine and web, stesse iniziali per due mondi, l’uno antichissimo l’altro all’avanguardia. Due realtà oggi complementari, come testimonia un’indagine Ismea realizzata, con la collaborazione dell’Area Research di Mps, in occasione del secondo Forum Montepaschi sul vino italiano. Le cantine del Belpaese - emerge dalle dichiarazioni di un campione di operatori intervistati - rivelano un’elevata propensione a cogliere le opportunità comunicative e relazionali offerte dalla rete. Fenomeno, questo, che ben si coniuga con la spiccata vocazione all’export del vino made in Italy. Complessivamente dichiara di utilizzare il web come strumento comunicativo il 5 1,8% delle aziende vitivinicole che effettuano investimenti in comunicazione. Tra queste, un 10,7% ricorre unicamente a Internet, percentuale che risulta inferiore solo alla pubblicità sulle riviste specializzate, utilizzate come canale esclusivo dal 14,3% delle imprese e in associazione con altri media dal 23,2%. Nel mix di strumenti che le realtà produttive italiane mettono in campo per promuovere il proprio brand risulta molto frequente anche il ricorso alla leva del marketing fieristico. La partecipazione a eventi nazionali coinvolge il 39,3% del campione, mentre le fiere internazionali raccolgono una percentuale inferiore, pari al 32,1%. Tra i mezzi tradizionali, la stampa generalista viene utilizzata dal 23,2% delle aziende, a fronte di un 14,3% della cartellonistica e di un 12,5% di radio e tv Completano il ventaglio degli strumenti comunicativi sfruttati dalle cantine italiane le degustazioni in azienda o presso enoteche e negozi specializzati (entrambe indicate dall’8,9% del campione) e l’utilizzo dei social network, per il momento circoscritto a un 3,6% di aziende. In generale, dall’indagine Ismea emerge che una buona metà degli operatori intervistati (il 54%) ha investito in attività di promozione, pubblicità, comunicazione e marketing negli ultimi tre anni. A livello territoriale è il Nordest l’area maggiormente attiva sul fronte comunicativo, con l’insieme delle regioni settentrionali che concentra oltre il 70% di quota. L’incidenza degli investimenti in comunicazione sul fatturato aziendale è risultato mediamente del 6,5%. Stazionarie, da qui ai prossimi tre anni, le previsioni di spesa per due terzi del campione, con un 23% di imprese che ha dichiarato invece di voler intensificare gli sforzi.

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