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Italia Oggi

La famiglia ha ceduto il 70% dell’azienda ... I vini Gancia parlano russo ... Sarà “solo” il 70% del capi5tale di Gancia a lasciare il Piemonte per approdare in Russia. Dopo le rivelazioni provenienti dalla Russia, nei giorni scorsi, che davano la cessione in toto della storica cantina cli Canelli, ieri la famiglia Vallarino Gancia, alla presenza di Roustam Tariko, fondatore della Russian standard e ora neo presidente Gancia, hanno rivelato i dettagli dell’operazione. Lorenzo Vallarino Gancia ha spiegato la scelta della sua famiglia di cedere la maggioranza al fondatore di Russian standard, Roustam Tariko: “Abbiamo voluto privilegiare l’interesse dell’azienda a quello della famiglia. Abbiamo la certezza di avere affidato l’azienda in buone mani. Il mercato è cambiato. Avevamo di fronte a noi brand come Martini e Cinzano, che sono diventati negli anni multinazionali. Per questo, abbiamo accettato consapevolmente questa nuova sfida”. Top secret l’entità dell’investimento.
“Le cifre circolate in questi giorni sono scorrette”, si è limitate a dire rex presidente di Gancia, Carlo Pavesio. Il giornale russo Kommersant aveva valutato l’affare 150 mm di euro. “Posso dire che avevamo un’opportunità unica di crescere e che fatturato e marchi della società sono stati valorizzati in modo corretto”. L’advisor per questa operazione è state JP Morgan.
Russian standard corporation è leader nel settore della vodka, ma ha anche diversificato nel tempo nei servizi bancari e nel credito al consumo. “Per Gancia abbiamo un progetto ambizioso, vogliamo far conoscere questo marchio in tutto il mondo”, ha sottolineato Tariko.
L’azienda, attualmente, produce 25 milioni di bottiglie all’anno enel giro di tre anni intende “raggiungere 40 milioni di bottiglie” e 100 milioni di fatturato, ha osservato l’a.d., Paolo Fontana. L’azienda non lascerà l’astigiano, dove è nata nel 1850. “Le bollicine rimarranno italiane, sono legate a un prodotto che si fa qui”, hanno detto i dirigenti Gancia.
Quest’ultimo ha ammesso ambizioni anche in altri settori in Italia e non ha escluso investimenti nel settore bancario italiano. “Attualmente, le vostre banche italiane sono molto sotto- valutate, sono quotate al 15-20% del loro valore reale.
Non mi dispiacerebbe dunque investire in una banca italiana”. Ha ammesso di aver preso in considerazione anche l’aumento di capitale di Unicredit, ma non si è voluto sbilanciare in merito.

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