02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Italia Oggi

Pinot di Pinot e Asti Gancia in mani russe ... L’Asti Gancia e il Pinot di Pinol cambiano bandiera per internazionalizzarsi. Da mercoledì scorso il 70% delle quote della Fili Gr4ncia & C. è infatti passato dalle mani della famiglia Gancia a quelle della Russian Standard Corporation (Rsc), colosso presieduto da Rostam Tariko, abile costruttore e distributore di brand globali nel settore degli spirits (vodka in primis), oltre che banchiere e assicuratore (5 mld $ gli asset del gruppo), estimatore dell’Italia e con cui i Gancia sentono d’aver stabilito un buon feeling. “La nostra famiglia” spiega a ItaliaOggi Lamberto Vallarino Gancia, il presidente di Federvini da ieri presidente onorario di F.lli Gancia & C, “ha da sempre come priorità il valore del marchio e lo sviluppo e l’internazionalizzazione dell’azienda. Obiettivi perseguiti finora con aumenti di capitale in propria Con l’ingresso del nuovo socio pot remo ora velocizzarne la concretizzazione nel segno comunque della continuità, visto che la mia famiglia mantiene il restante 30% delle quote e un ruolo attivo nell’impresa”. Nel nuovo cda, il neopresidente Tariko è in effetti affiancato da Lamberto ed Edoardo Vallarino Gancia, in qualità di consiglieri e presidenti onorari e da Massimiliano Vallarino Gancia, con il ruolo d’ambasciatore globale del brand.
La cessione delle redini a Rsc dovrebbe favorire il consolidamento dei brand Gancia a livello globale. Non soltanto in. Bussi a, dove di recente s’è rafforzato grazie anche all’acquisizione dci parte di &c del distributore cui io scorso anno i Vallarino Gancia s’erano affidati. Ma anche negli Stati Uniti,in Europa e, soprattutto, in Estremo Oriente, ove il colosso russo sta crescendo velocemente con la vodka, cui ora potrà affiancare le bollicine. Per sostenere quest’affermazione Tariko ha in animo di potenziare nell’arco di tre anni la produzione Gancia, portandola dagli attuali 25 mm bottiglie per un fatturato cli 70 mm euro a circa 40 mlii bottiglie. Pio bollicine italiane nel mondo, dunque, ma all’amaro prezzo della perdita dell’ennesimo gioiello dell’agroalimentare italiano.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su