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Italia Oggi

Bordeaux scopre la sua molecola ... La ricerca sul vino dell’ateneo girondino ... Sempre più verso una vera e propria carta di identità dei vini. In Francia, a Bordeaux, sono riusciti a identificare la molecola che caratterizza i loro vini. Grazie a una ricerca francese con l’uso della gascromatrografia, è stato scoperto il classico profumo di mora e ribes nero è dovuto a una particolare molecola, l’etil2-idrossi-4-metilpentanoato. La ricerca è stata portata avanti dall’Università di Bordeaux, dall’Inra e dall’Ecole Nationale d’Ingénieurs des Travaux Agricoles de Bordeaux ed è stato possibile identificare la molecola che rende celebri e inconfondibili i vini della città francese. In Italia, al Cra-Vit di Conegliano Veneto attraverso lo studio del Dna delle viti, sono riusciti a dare una base scientifica al concetto di tipicità. Un passo per dare sostanza al concetto di tracciabilità e rendere le produzioni più “trasparenti”. Una caratterizzazione, resa possibile dallo sviluppo delle tecniche di analisi del Dna, che può avere effetti di contrasto delle imitazioni. Come aveva sottolineato Antonio Calò del Cra-Vit a proposito degli studi italiani realizzati dai ricercatori Giacomo Morreale e Stefano Meneghetti, “con l’analisi del Dna sarà possibile sapere se quel vino è davvero prodotto in quel territorio. Si potrà avere una tracciabilità completa”. Sempre in tema di identificabilità del vino, l’ultimo progetto messo in campo dalla Fondazione Mach di San Michele all’Adige (Tn) assieme a Istituto Trentodoc e Università di Modena e Reggio Emilia, si chiama Ager. L’obiettivo della ricerca triennale, è valorizzare i vini trentini e modenesi attraverso la certificazione della loro provenienza geografica e varietale.

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