02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Italia Oggi

Le vendite di champagne incontrano difficoltà ... Le consegne sono andate meno bene del previsto nel 2011 ... per conoscere i dati completi bisognerà aspettare una settimana, ma i primi numeri sulle vendite di champagne non sono eccezionali. Nel 2011 le consegne sono state circa 324 milioni, con una modesta crescita dell’1,4% rispetto a dodici mesi prima. E solo grazie all’export. Questo, almeno, secondo le stime di Lanson-Bcc, numero due delle bollicine francesi alle spalle di Lvmh. In particolare, a un favorevole inizio d’anno ha fatto da contraltare una battuta d’arresto da agosto in avanti. E in dicembre, il periodo più importante sul fronte commerciale, ci sarebbe stato un arretramento. Non sono certo risultati tali da far stracciare le vesti ai produttori d’Oltralpe. Ma al tempo stesso, ha osservato Pau1-Franois Vranken, a capo del gruppo Vranken-Pommery, nessuna azienda del settore può vantare risultati brillanti in un anno caratterizzato da luci e ombre. E pensare che dopo il primo semestre, succeduto al 2010 che aveva visto un +8,9%, alcuni addetti erano euforici e pensavano che si potesse continuare ad andare al galoppo. Invece, mentre i distributori ricostituivano i loro stock di bottiglie, i consumi si sono limitati a riprendere il ritmo consueto, con un incremento nell’ordine dell’1-2%. L’associazione che rappresenta le case produttrici e i viticoltori spiega che l’aumento del fatturato è stato superiore a quello dei volumi. I grandi marchi hanno approfittato della forte ascesa dei mercati di esportazione, anche se la domanda nei paesi acquirenti di vecchia data (Inghilterra e Germania) è ferma e in Francia le vendite sarebbero addirittura diminuite.
A risentire di più del clima stagnante sono le bottiglie dei distributori a un prezzo inferiore a 12 euro e quelle vendute direttamente dai viticoltori. I francesi che prima andavano a rifornirsi nelle aziende adesso lo fanno nei centri commerciali. E sempre più viticoltori continuano a vendere la loro uva, ma hanno bloccato la commercializzazione delle bottiglie. La situazione attuale è comunque diversa da quella verificatasi a fine 2008, quando la caduta dei consumi aveva lasciato scorte consistenti nelle mani dei distributori, provocando una frenata pari a nove punti percentuali nel 2009. Quanto al 2012, Vranken sostiene che le vendite di gennaio sono state buone perché il mercato è molto più tranquillo. La crisi, dunque, pur lasciando il segno, non ha causato un crollo del comparto delle bollicine più prestigiose del mondo.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su