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Italia Oggi

Il 2012 del vino? Sarà col sorriso ... Indagine Mediobanca sul sentiment e sui conti consolidati dei principali player vinicoli ... J1 2012 del vino sarà positivo per gran parte delle imprese vinicole italiane, soprattutto sul fronte export. Idem sul versante spumanti. Il 2011, invece, registra un aumento delle vendite, anche se il tasso di crescita è in calando nel Belpaese. Andando, poi, sul fronte dei conti consolidati al 2010, si registra una crescita del fatturato pari al 4,3% sul 2009, con recupero dei livelli segnati nel 2008; un boom sui mercati esteri (+8,2%) e una crescita modesta su quelli domestici (+ 1,0%). E, ancora, vendite nazionali 2010 di poco superiori a quelle del 2006 (+3%), dopo la stagnazione del 2007/08 e la flessione del 2009. Questo il quadro del mercato del vino italiano, tracciato dalla consueta indagine Mediobanca diffusa a ridosso del Vinitaly. Piazzetta Cuccia prende in esame le principali società italiane, analizzando i consuntivi 2006/10, i preconsuntivi 2011 e le aspettative 2012. Sotto la lente le 107 principali società di capitali italiane operanti nel vinicolo, che nel 2010 hanno fatturato più di 25 mln di euro. E l’aggregato di queste società non passa inosservato: nel 2010 manifestano un capitale investito di 5,2 mld di euro ed un volume di vendite di 4,5 miliardi. Non solo. Il tasso stimato di rappresentatività, per Mediobanca, è pari al 53,9% sia in termini di produzione (valutata nel 2010 in circa 8,3 mld) sia di export (pari a 3,9 mld). E lo studio non trascura i player esteri. Sotto la• lente finiscono i bilanci delle 15 maggiori imprese internazionali quotate, con fatturato oltre 150 mln di euro nel 2010. E si monitorizza anche l’andamento dell’indice mondiale di Borsa delle principali imprese vinicole quotate, tra il 2001 e marzo 2012. Quest’indice, oggi, copre 45 società in 20 borse (quella italiana è esclusa) con capitalizzazione pari a 18,9 mld di euro. L’aggregato delle 15 società quotate ha chiuso il 2010 con ricavi pari a 9,8 mld di euro e un capitale investito di 13,9 mld di euro. Ma andiamo con ordine.
I primi consuntivi per il 2011 (riferiti all’81% delle aziende esaminate in termini di giro d’affari) indicano un aumento delle vendite del 9,2%, con incrementi importanti all’estero (+11,5%) e inferiori ma significativi in Italia (+7,1%). Il 93,6% delle imprese intervistate da piazzetta Cuccia ha visto un rialzo del fatturato che il 68% di esse stima superiore al 5%. I produttori di spumanti annunciano vendite in aumento dell’8,2%; con un + 14,8% delle esportazioni, soprattutto verso il Nord America. Per quanto riguarda i mercati esteri, l’Ue resta l’area più importante: assorbe oltre metà delle esportazioni 2011 (55,2%), con una variazioni a valore del +13,8%. La seconda area di export è il Nord America (vale il 33,4% dell’export), con una crescita a valore del 6,3%. Tra i restanti mercati, si distingue l’insieme Asia/Australia, in aumento del 19,9% rispetto al 2010 anche se i valori rimangono relativamente limitati (4% dell’export complessivo). Per quanto riguarda gli investimenti, questi hanno “consuntivato” il 2011 in calo (-19,1%), dopo l’incremento del 22% circa del 2010 e il crollo (-27%) del 2009. Il livello di investimenti è, comunque, il più basso del periodo: poco più del 60% dal picco degli oltre 300 mln registrato nel 2006. Vendite attese nel 2012. Secondo Mediobanca, “il 93% delle imprese prevede uno scenario positivo, soprattutto all’estero (94,3%), mentre il 59,2% si dichiara ottimista, prevedendo uno sviluppo superiore al 3%. Resta poi un ristretto gruppo di prudenti (3%), che ipotizza di avere una flessione non superiore al 3%, mentre un 4% di pessimisti dichiara tendenze verso il negativo. Sul fronte spumanti, il 94,4% dei produttori si attende un 2012 in crescita e il 50% di essi è particolarmente ottimista, stimando una crescita del fatturato oltre il 3%.

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