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Italia Oggi

Montelvini si divide tra bottiglia e spina ... L’azienda trevigiana cambia assetto ... Montelvini si fa un due. L’azienda vitivinicola trevigiana, specializzata in vini veneti (otto bianchi frizzanti, due rosati, cinque bianchi fermi e quattro rossi), ha infatti deciso di riorganizzarsi in due distinte divisioni. La prima dedicata alla produzione e distribuzione di vini in bottiglia: in media 3 mm bottiglie l’anno a marchio Montelvini, per un fatturato cli 10 mm euro. Vini ottenuti sia dalle uve vendemmiate nei 35 ha di vigneti di proprietà dell’azienda trevigiana sia con uve reperite sul mercato. La seconda si dedicherà invece alla produzione e distribuzione di vini alla spina, confezionati, come la birra, in fusti d’acciaio da 201. Vini che d’ora in poi saranno immessi sul mercato sotto il nuovo marchio Monvin, non più con quello Montelvini. Una produzione quella di vino alla spina di 300-350 mila fusti l’anno, per altri 10 mln euro di fatturato. “Obietti vo della nostra riorganizzazione”, spiega a ItaliaOggi Alberto Serena, vicepresidente e direttore commerciale di Montelvini, “è da un lato valorizzare la produzione divini in bottiglia, il cui prezzo di cessione risultava finora schiacciato da quello dei vini in fusto, affidandone la distribuzione ad agenti con clientela horeca di fascia più alta”. Il costo al litro del vino in fusti è di circa la metà cli quello del prodotto imbottigliato. “Dalla specializzazione delle due strutture” prosegue Serena, “ci attendiamo anche una più efficace azione di sviluppo dei due marchi, in particolare sui mercati esteri, ove attualmente realizziamo il 25% del nostro fatturato. Quota che contiamo di poter incrementare, grazie in particolare all’espansione in atto in Estremo Oriente. Dopo Corea e Giappone, sto approcciando nuovi mercati e nel mio imminente viaggio a Singapore conto di siglare accordi con nuovi distributori”. In Europa i principali mercati di sbocco di Montelvini sono Austria, Germania, Belgio e Regno Unito. Proprio la crescita dell’export dovrebbe consentire a Montelvini d’incrementare di un 10% il fatturato 2012, pur in presenza di un calo del 4-5% degli ordinativi sul mercato interno nel primo trimestre.

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