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Italia Oggi

Il Gallo Nero anche sul vino sfuso ... Il bollino del Chianti Classico dovrà fregiare damigiane e botti ... Bollino del Consorzio anche sul vino sfuso. La granc1i partite di Chianti Classico non viaggeranno più come “atto a divenire”, ma avranno lo status di Docg e dovranno essere certificate prima di essere commercializzato. E la novità più rilevante di quella che è stata definita la “rivoluzione” del Gallo Nero e che è stata approvata nei giorni scorsi da una affollatissima e molto partecipata assemblea dei soci. Per il presidente Marco Pallanti si tratta di “un grande risultato. Un riassetto mirato al rilancio di questa prestigiosa denominazione con una virata decisa verso l’innalzamento della qualità”. Le altre novità riguardano la tipologia con il quale il vino si presenterà al mercato. Una nuova categoria di Chianti Classico, non ancora definita nel nome ma che si posizionerà al vertice della piramide qualitativa insieme alle altre due “Annata” e “Riserva” appena arrivate. Il nome della nuova tipologia di Chianti Classico sarà definito nei prossimi mesi dall’assemblea. Già certa, invece, tipologia. Il vino sarà prodotto con uve di esclusiva pertinenza dell’azienda, un vino integralmente prodotto in azienda che quindi non si avvarrà in nessuna percentuale di uve o vini prodotti da altre cantine. Speciale anche nelle regole di invecchiamento con la nuova categoria che potrà essere immessa sul mercato solo dopo 30 mesi successivi alla vendemmia, di cui tre di affinamento in bottiglia. Anche la “Riserva”, che rappresenta il 30% della quantità prodotta e il 40% del valore della denominazione, è stata interessata dal nuovo assetto. La vera novità è rappresentata dal fatto che il produttore dovrà dichiarare la destinazione del prodotto (Annata; Riserva; nuova categoria) al momento della richiesta di idoneità. Dovrà decidere cioè già in fase di produzione delle uve quale prodotto dovrà essere destinato per le varie tipologie. L’ultima novità riguarda il restyling del logo. Il Gallo Nero uscirà dalla fascetta di Stato per essere posto sul collo della bottiglia. “Vogliamo affrontare le nuove sfide con una serie di regole capaci di rendere il Chianti Classico più forte davanti alla crescente concorrenza internazionale”, conclude Pallanti.

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