02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Italia Oggi

Raddoppia il peso globale dei Crus italiani ... L’economia internazionale è entrata in una fase ancora più incerta di quella già complessa che ha accompagnato la fine del 2011. Secondo il Fondo monetario internazionale il rallentamento nella crescita inizia a registrarsi anche nelle economie emergenti, rendendo davvero difficile il lavoro degli investitori. Le borse in questo scenario sono destinate a restare sull’ottovolante e la ricerca di asset alternativi, in grado di proteggere al meglio dalla volatilità ribassista della congiuntura, aumenta. Investire nelle etichette prestigiose del vino può essere una delle opzioni a disposizione. Del resto, gli ultimi trimestri hanno evidenziato molte novità di interesse nel mercato internazionale del vino di qualità. Innanzi tutto, lo scorso anno Hong Kong ha superato New York e Londra come piazza leader nell’intermediazione dei Crus a livello mondiale, a riprova che la domanda asiatica ha ormai rivoluzionato definitivamente il mercato del vino. Nel corso del 2011 nella città a statuto speciale della Cina sono stati battuti più del 50% dei prezzi di scambio delle migliori bottiglie del pianeta prendendo come misura di riferimento il valore aggregato delle vendite. È la fotografia di quanto rapidamente i nuovi ricchi asiatici si stiano aprendo alla classe degli investimenti alternativi e anche al consumo del vino di elevata qualità. Anche perché sicuramente in questa fase congiunturale in Asia la liquidità a disposizione degli operatori è tutt’altro che limitata. Un dato che, comunque, obbliga i produttori con etichette di interesse internazionale a prestare sempre più attenzione al continente asiatico, perché le aste del vino crescono anche a Shanghai e a Seoul e perché tutta l’Asia affluente si è messa in marcia soffrendo meno la crisi in corso. Saranno proprio le aste asiatiche nei prossimi anni a determinare sempre di più il prezzo di riferimento dei Crus mondiali. Peraltro nonostante la crisi economica il mercato dei vini cli qualità rimane ottimista. Un sondaggio condotto recentemente tra gli operatori del vino mondiale dal Fine Wine Market Outlook 2012 ha evidenziato come più della metà degli operatori si aspetti un rialzo nei prezzi anche nell’anno in corso. Un anno iniziato più che bene per le bottiglie più prestigiose del made in Italy. La quota del valore degli scambi internazionali attribuibile ai Crus del Belpaese è salita dall’1,9% dell’intero 2011 al 4,5% dei primi mesi del 2012 evidenziando come il crescente ruolo giocato dai nuovi mercati di acquisto offra alle etichette vinicole italiane più prestigiose una occasione unica per ben posizionare la propria offerta guadagnando quote di mercato. La crisi sta favorendo, almeno in parte, questa crescita, perché parte degli operatori preferiscono sostituire le tradizionali bottiglie dei premier Crus di Bordeaux con etichette meno impegnative sul fronte del prezzo. Un’occasione di riposizionamento degli acquisti che i produttori più prestigiosi della Toscana o del Piemonte, regioni leader dei Crus italici, farebbero bene a non lasciarsi sfuggire perché anche nel mercato del vino mondiale è in corso un processo di trasformazione dei flussi di domanda è di consumo di qualità che inevitabilmente coinciderà con il raggiungimento di nuovi equilibri tra le grandi aree produttrici di Crus a crisi archiviata.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su