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Italia Oggi

Apprendisti agricoli ... I contratti dureranno massimo 3 anni ... L’apprendistato arriva in campagna: sarà, infatti, possibile adesso assumere lavoratori agricoli con il contratto che, partendo dalla formazione, sfocia nell’attività vera e propria. E, se le aziende non volessero puntare sulla “stabilizzazione” del personale, verrà consentita anche l’assunzione di operai ed impiegati a tempo determinato, ma per un periodo non inferiore ai quattro mesi. A prevederlo l’accordo nazionale siglato ieri dalle organizzazioni datoriali e dai sindacati, con cui dopo l’entrata in vigore del testo unico sull’apprendistato (dlgs 167/2011), e alla scadenza del regime transitorio previsto dalla disciplina (il 25 aprile scorso), si permette al settore agricolo di utilizzare il modello, al pari di altri comparti produttivi che possono già servirsene. L’impianto su cui è stata raggiunta l’intesa fra le parti, fa sapere a ItaliaOggi la Coldiretti, “stabilisce la facoltà di stipulare contratti della durata massima di 36 mesi validi sia per gli operai, sia per gli impiegati di vario genere. Abbiamo delineato i profili professionali ed individuato le caratteristiche del progetto formativo che porta, come impone la legge, ad ottenere l’attestazione dell’acquisizione delle competenze. E siamo riusciti ad ottenere l’opportunità di aprire le porte delle aziende ad apprendisti a termine, ma la formula non potrà comunque essere inferiore ai quattro mesi. In generale, però”, sottolinea l’organismo, “le imprese che operano nei campi tendono ad investire nel loro personale, quindi ritengono vantaggiosa la riconferma, dopo tre anni, di qualcuno che ha avuto tutto il tempo per imparare bene il mestiere, e metterlo, adeguatamente a frutto”.
Il semaforo verde scattato ieri, in realtà, “arriva da lontano, perché la trattativa per ottenere l’ampliamento di questo modello alle aziende agricole è stata avviata mesi fa, ancora prima che finisse il periodo transitorio del testo unico, e ha subito dei rallentamenti nel corso delle settimane passate soltanto a causa della vicenda delle modalità di utilizzo per gli stagionali dei voucher per le prestazioni occasionali ed accessorie”, oggetto di un duro braccio di ferro durante l’approvazione al Senato della riforma Fornero (92/2012) alla fine di maggio. Il “tour de force” di incontri di questi ultimi giorni “ha permesso finalmente di raggiungere un risultato importante per l’intero settore, che vede soddisfatti sindacati e datori di lavoro”.

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