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Italia Oggi

Alla ricerca della qualità ... Nell’azienda vinicola, che gestisce con il marito, si occupa di marketing. Con sfide continue tra l’Italia e l’estero ... La vita, le passioni e l’impegno sul campo e nel sociale di Vinzia Novara, a.d. di Firriato ... Lei incarna lo spirito tipico della Sicilia più vera. Volitiva, piena di entusiasmi e voglia di crescere, sono caratteristiche che accompagnano Vinzia Novara fin dall’adolescenza. La passione per i vigneti nata presto, quando ancora lei e il marito erano fidanzati, circa 30 anni fa. Poi, dopo viaggi in Francia per imparare dai maestri d’Oltralpe, l’avvio dell’avventura sui 350 ettari di famiglia. Non subito, per Vinzia, il cui ingresso ufficiale in azienda è avvenuto una quindicina di anni fa. Ma da allora, come amministratore delegato (il marito è presidente dell’azienda), Firriato ha continuato a crescere, prima con i vigneti trapanesi, poi con quelli sulle pendici dell’Etna e, da pochi anni, è iniziata l’avventura a Favignana, dove le vigne erano scomparse da un secolo, ultimo retaggio della famiglia Florio. Con la vendemmia 2011 l’avventura si ècorìcretizzata. Dalle vigne ad alberello a due passi dal mare e protette da muretti a secco contro il vento sono nati i primi vini naturali. “Presto valuteremo le quantità prodotte dai 6 ettari messi a coltura”, spiega Vinzia Novara, “ma dovremo trovare anche il nome per i vini che ne avremo ricavato, fatti con uve Perricone, Nero d’Avola, Catarratto, Grillo e, in piccola parte, Zibibbo”. L’avventura eroica di Favignana, con tutte le sue incertezze, le incognite, le prove e le riprove di questi quattro anni non è dunque ancora terminata; ma Vinzia Novara, che pure parla con ardore di questa impresa, mette in chiaro che si tratterà di prodotti di nicchia, di un cammeo aziendale, da affiancare ai tanti vini premiati in questi anni dalle maggiori guide nazionali, come il Ribeca 2009 (98 punti dalla guida di Luca Maroni), l’Ecrù 2009 (5 grappoli Duemila
vini Ais), il Cavanera Rovo delle Coturnie 2009 (tre bicchieri Gambero rosso). Ma è l’estero a dare le maggiori soddisfazioni: gran parte dei 5 milioni di bottiglie prodotte da
Firriato parte per il Nord Europa, gli Stati Uniti, la Corea del Sud e una buona crescita si registra in Brasile e Giappone. Firriato, si potrebbe dire, è in perenne movimento. Come Vinzia Novara. Trovarla in azienda non è facile, è in continuo spostamento in Italia e all’estero per incontrare agenti ma soprattutto buyer e ristoratori e per “annusare” nuovi mercati. La determinazione e la voglia di fare, d’altronde,
sono insite nel suo Dna. Uscita dall’Isef, studi di pedagogia, forti esperienze nel sociale, soprattutto tra i diversamente abili, insegnante, ha poi travasato questa carica di voglia di fare, di conoscere, di imparare, nell’azienda Firriato e nello sviluppo dei mercati di sbocco. Di questo roteare convulso di impegni fuori casa, dell’azienda, della famiglia, del conciliare in modo efficace mondi apparentemente distanti lei sorride e ci scherza un po’ su: “Sono perennemente circondata”, dice, “dalle mie affollate solitudini”. Ma questa solitudine non è vissuta come privazione di affetti e di amicizie; è cercata, quando possibile, per ricaricare le batterie della mente e anche del corpo. Lo sanno gli addetti dell’azienda,che vedono Vinzia, quando è a casa, correre per i campi e le colline, insieme al suo labrador Margot. E se non corre, le piace disegnare anelli molto grandi, che poi fa realizzare da artigiani orafi; o cerca di ritagliarsi spazi per pensare: al futuro dell’azienda, certo, ma anche a temi più intimisti. Vinzia Novara ama anche circondarsi di cose belle: dai tailleur di Giorgio Armani (“amo le sue linee classiche”, dice), alle borse di Roger Vivier e di Hermès. E all’eleganza unisce la comodità quando si sposta in auto: Mercedes ML per le lunghe percorrenze o Mercedes 4x4, quando si deve spostare tra i numerosi vigneti di Firriato. E il vino? “Assolutamente Barolo e Amarone”, dice senza esitazione. Quanto alle letture, ama molto la letteratura siciliana:
Bufalino, Pirandello, Sciascia, un po’ meno Camilleri: “Non ho bisogno delle storie degli altri”, dice. Ma della propria storia, delle proprie radici, del proprio pensiero libero sì, tutte componenti fondamentali per la nascita, lo sviluppo e il successo dell’azienda di famiglia. E ora sta per entrare in gioco anche la figlia Irene, che “ha già un buon palato”, chiosa, con malcelato orgoglio, Vinzia Novara. E la storia continua.

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