02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Italia Oggi

I vini Super Tuscan oltre la crisi: +9% nel 2011 ... L’investimento in vino come asset alternativo continua a dare buone soddisfazioni. Soprattutto quando gli investitori hanno il coraggio di allontanarsi dalle solite etichette bordolesi per puntare su Crus di altri terroir. L’ultima conferma viene dagli analisti del Liv-Ex che segnalano come, nel corso, del 2011, i Super Tuscan abbiano realizzato performance decisamente buone e in controtendenza a quanto, ad esempio, accade ai blasonatissimi Grands Vins de Bordeaux, spuntando un aumento nei loro prezzi medi di scambio. L’indice LivEx SuperTuscan 50- costituito dal Masseto e dall’Ornellaia, dal Sassicaia, dal Tignanello e dal Solaia - è stato introdotto per la prima volta nel market report del mese di luglio e mostra come il territorio toscano abbia saputo ben navigare nelle acque della crisi economica. Infatti, mentre i prezzi dei Premier Cru bordolesi sono scesi in media del 30%, i SuperTuscan sono riusciti a mettere a segno un aumento dei loro prezzi pari a un +9%, ampiamente superiore al tasso di inflazione garantendo quindi un rendimento reale pari a circa il 6% annuo. Se misurati su un orizzonte quinquennale, i risultati sono ancora più sorprendenti. Il Liv-ExSuperTuscan 50 ha significativamente superato il Liv-Ex Fine Wine 50 quello dei 5 Premier Crudi Bordeaux: Haut-Brion, Lafite, Latour Margaux e Mouton Rothschild - totalizzando un ritorno cumulato dell’investimento del 76%, rispetto al 26% dei bordolesi. I best performer tra gli italiani sono stati Ornellaia e Masseto che hanno fatto registrare un aumento del loro prezzo, rispettivamente, del 17 e del 13%. Ovviamente la numerosità delle etichette italiane è ancora non adeguata alle aspettative di un mercato di investimento globale alla ricerca di asset alternativi e liquidi nei quali investire. Ma i tempi sono maturi per dar vita ad altri indici territoriali del Belpaese, sicuramente nel caso del Piemonte, così da poter poi avere un indice “paniere” in grado di sintetizzare al meglio l’andamento periodico dei prezzi di scambio dei grandi vini italiani. Sicuramente il rendimento rialzista dei SuperTuscan segnala due aspetti importanti. Innanzitutto come ormai esista una vera e propria comunità di investitori internazionali focalizzata nell’analisi del comparto del vino e specializzata nel saper cogliere le opportunità rialziate che il comparto mette a disposizione per realizzare interessanti capital gain. Poi, è emersa una strategia di vera e propria diversificazione del portafoglio investito da parte dei players del comparto enologico. Non vogliono più “avere tutte le uova in un solo cesto”, cioè in quello dei Grand Crus bordolesi, come è stato finora per almeno due decenni, ma allocare il capitale in percentuali crescenti di etichette di Crus prodotti oltre la Gironda. In pratica si sta assistendo a una rapida professionalizzazione anche finanziaria del comparto del vino con tutte le conseguenze che ciò implica anche in termini di evoluzione nelle strategie di investimento e dei contratti utilizzati. Per cogliere al meglio questa tendenza i vini italiani interessati al fenomeno devono organizzarsi al meglio per essere i più liquidi possibili, cioè per essere scambiati con continuità nelle aste nazionali e internazionali.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su