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Italia Oggi

Il vino nella collina ... Una cantina nel ventre de Chianti... La nuova sede Antinori firmata dall’architetto Casamonti... uova cantina e nuova sede operativa per Marchesi Antinori. Anche se sarà aperta al pubblico soltanto da febbraio prossimo, da qualche giorno è operativa la struttura realizzata a Bargino, nel Comune di San Casciano Vai di Pesa (Fi). L’intera operazione ha richiesto un investimento di 70 milioni di euro e sette anni di lavoro. Il progetto, realizzato dall’architetto fiorentino Marco Casamonti, ha visto l’intero sbancamento della collina, al cui interno è stata realizzata la cantina, e la ricopertura tanto che sopra il tetto è previsto un vigneto. All’esterno solo due incisioni, due ‘strappi’ che servono da ingressi, mentre tutta la struttura è nel ventre della terra. Tutto è nascosto, interrato, la cantina di fermentazione, la barricaia, la bottaia, il museo, una libreria, una bottega di sapori, il ristorante, l’auditorium. Qui, al Bargino, Marchesi Antinori ha trasferito la produzione della cantina costruita a fine Ottocento a San Casciano Vai di Pesa, e ha traslocato anche gli uffici che si trovavano a Firenze, in piazzetta Antinori. Il palazzo nobile acquistato nel 1506 da Niccolò Antinori, sarà ora la sede legale e di rappresentanza. Tutto il resto, invece, avviene in pieno territorio del Chianti Classico. Per la realizzazione, curata da Inso spa con la direzione lavori e l’engineering di Paolo Giustiniani, è stato tenuto conto della grande valenza del contesto paesaggistico e sono stati scelti materiali naturali e toscani, la terracotta di Impruneta, la pietra, il ferro Corten. La preferenza è stata data alla circolarità e alla trasparenza delle linee sinuose delle cantine alte 75 metri, con ponti sospesi, a pochi metri dai tini per osservare le fasi di produzione del vino. La struttura è stata ideata per consentire la vinificazione “per gravità, in totale assenza di pompe meccaniche. Questo sia per non ‘stressare’ il vino sia perché consente risparmio energetico e un utilizzo funzionale dello spazio sotto i serbatoi. Inoltre la cantina è stata pensata per ridurre sia l’impatto ambientale, sia il consumo di energia. E anche il fresco è naturale, non realizzato con impianti di refrigerazione per affinare fino a 2,5 milioni di bottiglie l’annodi Chianti classico in uno spazio complessivo di 12 mila metri quadrati. “La nuova cantina è il segno indelebile dell’amore della nostra famiglia per il vino”, commentano Piero, Albiera, Allegra e Alessia Antinori.

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