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Italia Oggi

Il Nebbiolo a tinte Rosa ... Le camere di commercio lanciano un concorso. I produttori fanno sistema... Gioco di squadra per i vini dell’Alto Piemonte... Sulle mappe del vino italiano c’è una piccola isola di 400 ettari protetta dal Monte Rosa, una “Escondida” delle terre piemontesi dove regna il Nebbiolo, declinato in Docg come Ghemme e Gattinara, o Doc come Boca, Fara, Sizzano, Lessona, Bramaterra, Coste della Sesia, Colline novaresi, Valli Ossolane. “Vini che possono meritatamente contribuire all’immagine di alta qualità del nostro Paese nel mondo”, assicura il novarese Giuseppe Martelli, direttore di Assoenologi. Ma, si sa, i piemontesi sono perfezionisti. Così per promuovere questi prodotti, assieme agli altri dei loro territori, i vignaioli delle province di Novara, Vercelli, Biella, Verbano Cusio Ossola hanno prima di tutto lanciato una sfida a se stessi con il “Concorso Enologico Calice d’Oro dell’Alto Piemonte”. La gara, conclusasi ieri con le premiazioni, è stata bandita dalle camere di commercio dell’area di produzione, ha avuto l’abilitazione del ministero delle Politiche agricole ed è stata arbitrata dallo stesso Martelli, in veste di presidente delle commissioni di valutazione. Ma al di là delle classifiche c’è un progetto: “Stiamo imparando a muoverci in squadra e i risultati cominciano a vedersi, ma dobbiamo fare di più”, spiega Paolo Rovellotti, produttore e presidente della Camera di commercio di Novara, capofila nell’organizzazione del concorso. Perché, come la montagna e Maometto, se non puoi raggiungere il mondo fai che il mondo raggiunga te. “Abbiamo interessanti sbocchi su Usa, Cina, Giappone, Canada, Svizzera e Nord Europa, ma la produzione complessiva di tutte le nostre denominazioni non va oltre il milione e 700 mila bottiglie, metà vendute sul mercato nazionale e metà su quelli stranieri per un totale di 5 milioni di euro. Oltreconfine arrivano soprattutto le aziende più strutturate, che sono poi tra i 15 e i 45 ettari, mentre le altre restano sotto i 10 ettari”, dice Rovellotti. La considerazione interessante è che un terzo delle vendite avviene al dettaglio, ai turisti che visitano la zona e cercano un rapporto diretto col produttore. “La grande chance di mercato viene dall’attrattiva dei laghi Maggiore e Orta, con 2.500.000 presenze l’anno nelle strutture alberghiere e agrituristiche. Una possibilità che aumenterà in maniera esponenziale grazie all’Expo 2015” prosegue il presidente della Camera di commercio di Novara e conclude: “Bisogna avere il coraggio di investire a fondo in professionalità e nella cultura dei nostri vini, testimoniata sin dagli scritti di Plinio il Vecchio. Un mix fertilissimo di grandi soddisfazioni se saremo uniti e decisi”.

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