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Italia Oggi

Rosé, ecco il tuo consumer ... Giovane, tra i 20 e i 39 anni, che lo beve casa. È l’identikit del consumatore di vino rosato tracciato da Davide Gaeta, docente dell’Università di Verona, a Otranto (Le) in occasione della premiazione del Concorso Nazionale Vini Rosati d’Italia Nell’indagine condotta insieme a Paola Corsinovi emerge come il 67% dei consumatori abbia meno di 40 anni e che quasi nel 50% dei casi venga bevuto ai pasti in sostituzione del rosso. Chi lo acquista, spiega Davide Gaeta, lo fa “perché vuole provare qualcosa di diverso. Il rosato è un vino che può essere consumato sia in montagna che al more per accompagnare oltre che il pesce anche la carne. Questo evidenzia anche il gap informativo e promozionale di questo vino, consumato principalmente nelle zone dove è prodotto e conosciuto. Interessante è l’immagine evocata nei consumatori, di un vino morbido, fresco e vivace, che trasmette allegria e piacevolezza ricordando l’eleganza di una donna”. Quello che deve essere comunicato, è che il rosato non è un vino banale, facile da prodursi. Rocco Di Stefano, già direttore dell’istituto Sperimentale Enologia sostiene che “oggi, attraverso le moderne tecnologie di produzione è possibile ottenere vini che abbiano colori resistenti nel tempo, aromi varietali e sapori più pieni come chiede il mercato”. Per Fabio Carlesi, di Enoteca italiana, “il rosato si afferma sempre più come prodotto leader anche all’estero”, mentre il presidente dell’Accademia della Vite e del Vino, Antonio Calò sottolinea che “i rosati non sono una moda del momento. Hanno una loro precisa identità, legati ai vitigni e ai loro territori di produzione. Sono un valore per l’Italia”.

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