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Italia Oggi

I maestri del vino ... A Firenze il simposio mondiale ... primo rendez-vous mondiale del vino in Italia. Dopo Bordeaux, Napa Valley, Vienna, Perth e Oxford, toccherà a Firenze, a maggio 2014, ospitare l’ottava edizione del Simposio mondiale del vino dell’Institute of Masters of Wine (MW). Un risultato importante ottenuto grazie alla collaborazione, avviata nel 2009, con l’Istituto Grandi Marchi, considerato che a 60 anni dalla nascita, in Inghilterra, del MW, il nostro paese non è ancora rappresentato al suo interno. A spiegare a Italia- Oggi, gli obiettivi del simposio Lynne Sheriff, presidente del comitato organizzatore ed ex presidente dell’Institute of Masters ofWine.
Domanda. Quali sono i principali obiettivi del Simposio e come mai questa volta è stata scelta l’Italia come sede? Risposta. Durante la mia presidenza (2010-2012) ci sono state molte discussioni all’interno del consiglio di amministrazione su questo tema. Ho fortemente creduto che di tutte le destinazioni avanzate, l’Italia fosse la più desiderabile per il suo senso di identità, tradizione e immagine. E molto importante in proposito è anche il significativo miglioramento della qualità che c’è stato nel corso degli ultimi vent’anni, in linea con l’Institute Masters ofWine che da sempre ricerca l’eccellenza e la qualità. I nostri principali obiettivi sono mettere insieme un programma interessante e vario; incoraggiare i membri del commercio mondiale del vino a partecipare alla riunione e riunire oltre 400 tra leader e opinion maker del mondo del vino a livello globale per fornire una piattaforma stimolante e interattiva per lo scambio. Noi cercheremo di creare una piattaforma perché l’Italia possa esprimersi all’estero. Penso che ci saranno molti risultati interessanti. D. Perché l’Italia ancora non è rappresentata all’interno del MW?
R. L’Italia non ha ancora un Masters of Wine. Attualmente vi sono 11 studenti italiani sul programma di studio e si spera che ci sarà un MW italiano presto! Vi è ora una forte cooperazione con l’Italia grazie al supporto con i Grandi Marchi: nel. 2012 si sono tenuti corsi di perfezionamento a Tignanello e nel 2013 a Cerequio Barolo. C’è un piano per tenere altri masterclass da Masi nel 2014. D. Tra poco lei andrà in Cina e Giappone per alcune classi. Pensa che il mercato asiatico sia veramente il mercato del futuro? E l’Italia come si pone rispetto ad esso?
R Vorrei attirare molti partecipanti al simposio dall’Asia e penso che questo accadrà. L’Italia ha bisogno di fare un certo lavoro nella comprensione dei mercati asiatici, tutti diversi, ma con una strategia corretta con l’Istituto Grandi Marchi si può lavorare in questo senso. Prima di tutto però ognuno deve prendersi le proprie responsabilità: le cantine hanno bisogno di promuovere se stesse, le regioni devono promuovere se stesse e il Paese ha bisogno di trasmettere un messaggio di qualità. In alcune parti della Cina, ci sono consumatori che non si rendono conto che l’Italia produce vino. L’Asia non è l’unico mercato del futuro, ce ne sono molti altri,ma è certamente una eccitante a opportunità.

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