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Italia Oggi

Italiana una bottiglia su cinque ... Martelli: nonostante la crisi il vino cresce del 10% in valore ... Nel mondo una bottiglia di vino su cinque è italiana: a sorpresa le vendite all’estero delle nostre cantine non solo tengono, ma crescono. Questo dicono i dati sull’export del primo trimestre dell’anno, elaborati dal Centro studi Assoenologi: “La scarsa produzione 2012, il calo di ordini del periodo natalizio e i ritocchi dei listini di inizio 2013 avevano fatto pensare a una flessione dell’export. Invece no. Il nostro vino, nonostante il contesto economico sfavorevole, riesce a conquistare sempre più la fiducia del consumatore globale, consolidando il ruolo di prodotto-simbolo del settore alimentare e del made in Italy”, dice il direttore dell’associazione, Giuseppe Martelli. Le cifre segnalano un incremento rispetto al primo trimestre 2012 che sfiora il 10% in valore, superando la soglia di 1,1 miliardi di euro a fronte di un decremento dell’1, 1% in quantità. Situazione che determina una crescita di introiti sia nell’Unione europea (+8,7%) sia nei paesi terzi (+ 10,9%). “Lievitazioni rare in questi periodi e ancor più incoraggianti se si pensa che sono piuttosto uniformi, dal Piemonte alla Sicilia”, sottolinea Martelli. Altro elemento caratterizzante è il deciso incremento del valore al litro (+31,9%) del prodotto sfuso. Terza caratteristica è la continua progressione degli spumanti, con una crescita in volume del 13% (da 325 a 367 mila ettolitri), mentre Il vino frizzante cede il 9,9% (da 412 a 372 mila ettolitri). Dei 1.109 milioni di euro dell’export di vino del trimestre il 5 1,3% (574 milioni) viene dall’Unione europea, gli altri 535 (48,3%) dal resto del mondo: un differenziale di due punti percentuali che alla fine dell’anno potrebbero valere decine di milioni di euro. A far da locomotiva ci sono i paesi europei extra Ue con un brillante +12,8%, seguiti dal Nord America con + 11,9% (pari a un balzo da 297 a 321 milioni di euro di cui gli Usa sono il principale motore). L’Ue difende bene le posizioni con un +8,7%. Meno brillanti Sud America (+ 1,7%) ed Estremo Oriente (+3,3%). In questo contesto continua la corsa dello spumante italiano: dopo un 2012 già contrassegnato da una crescita molto sostenuta il primo trimestre 2013 mostra un balzo da 108 a 130 milioni di euro (+ 19,7%), mentre i volumi lievitano da 325 a 367 mila ettolitri (+13%). Di questi 173 mila ettolitri sono stati venduti nei paesi terzi, con un’evoluzione dei consumi la cui rapidità ha sorpreso anche gli stessi operatori. In conclusione il vino italiano mostra di aver saputo superare le difficoltà di un’offerta produttiva frammentata, sia in termini di dimensione aziendale sia per la pluralità dei prodotti commercializzati e i primi dati 2013 delineano un settore in grado di guadagnare terreno in un contesto di crisi accentuata. “L’atmosfera positiva dello scorso Vinitaly”, commenta il direttore di Assoenologi, “trova ampia conferma nei dati ufficiali. Ora dobbiamo con- centrare l’attenzione sui mercati dell’Estremo Oriente per replicare in Cina il processo che ha reso vincenti i nostri vini negli Stati Uniti”.

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