Italia Oggi

Nel vigneto professionisti per l’export ... Largo ai professionisti, tanto più se giovani; chiudere le porte all’improvvisazione e alla viticoltura “fai da te”; spingere a fondo per guadagnare nuovi spazi sui mercati internazionali. Queste le tre regole auree su cui Riccardo Cotarella, neopresidente di Assoenologi, incardina il suo mandato e il congresso della categoria che si apre oggi tra le cento torri di Alba,piccola capitale delle Langhe, nel cuore del Piemonte vitivinicolo, Perché il vino è una cosa seria. Va bene l’edonismo, vanno bene le mode, ma alla fine sono i numeri che contano e le cifre dimostrano, pur nel mezzo della più drammatica crisi economica globale a memoria d’uomo, che il settore cresce e su cinque bottiglie vendute nel mondo una è italiana. Messo in percentuale si scrive 20%: un risultato da togliersi il cappello. Ma si può fare ancora di più. Cotarella ne è convinto e spinge l’Italia del vino ad allargare la breccia usando le professionalità su cui i viticoltori possono contare ampiamente ai più alti livelli: “il vino apre la porta ad un’infinità cli considerazioni, ma alla fine tutto si riduce al fatto che piaccia o non piaccia a chi lo beve. Ora, in Italia non possiamo permetterci di produrre vino in funzione di mutazioni schizofreniche del mercato: abbiamo tradizioni antichissime in questo campo e il preciso dovere di difenderle. Quindi la via è seguire il vino senza stravolgerlo e garantendone la assoluta qualità, un compito che solo i veri professionisti possono assolvere con pieno successo”. E il presidente di Assoenologi prosegue: “Questo. concetto si applica anche a nuovi obiettivi, come la sostenibilità della produzione, un valore che interessa tutto il mondo in cui viviamo, ma si può ottenere solo se si hanno idonee conoscenze. Non ci si improvvisa ecosostenibili e qui torniamo al discorso della professionalità. Mai come adesso c’è la necessità di saper trovare una sintesi, coniugando e condensando aspetti molteplici; le conoscenze tecniche e il governo del processi produttivi sono solo un punto di partenza.