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Italia Oggi

All’Expo un padiglione del vino ... De Girolamo: tre mosse contro i dazi cinesi all’import ... “All’Expo di Milano ci sarà un padiglione interamente dedicato al vino. Vogliamo puntare molto sul prodotto che più ci permette di essere protagonisti nel mondo”. L’annuncio arriva dal ministro delle politiche agricole, Nunzia De Girolamo, intervenuta ieri all’assemblea generale dell’Unione italiana vini, a Roma. Assise che ha confermato Domenico Zonin alla carica di presidente Uiv, gestita dallo stesso ad interim dopo la recente sconiparsa di Lucio Mastroberardino. “Dobbiamo esser sempre più presenti sui mercati internazionali”, ha aggiunto De Girolamo. “E ccon la stessa forza dare battaglia a contraffazione e italian sounding. Poi dobbiamo riuscire a risolvere la questione relativi ai dazi con la Cina”. Pechino lo scorsa 1° luglio ha annunciato di aver aperto ufficialmente una indagine antidumping e antisovvenzioni sulle importazioni di vino dall’Europa (si veda ItaliaOggi dei 3/7/2013). Mossa giunta dopo il varo da parte di Bruxelles di dazi antidumping contro l’importazione in Europa di pannelli fotovoltaici made in China. Il ministro alle politiche agricole ha rivelato ieri che con l’omologo francese , Stéphane Le Foll, ha discusso dell’opportunità di “evitare un atteggiamento conflittuale nei confronti del governo cinese in modo da non ledere i rapporti di scambio commerciali con un mercato per noi così importante”. Quindi De Girolamo ha svelato le strategie: “Stiamo lavorando su tre livelli: un primo livello nazionale, attraverso una serie di incontri in corso in questi giorni presso il
ministero dello sviluppo economico tra i rappresentanti di tutte le amministrazioni interessate, tra cui il ministero degli esteri e il ministero delle politiche agricole, e i rappresentanti di associazioni e organizzazioni di categoria”. Il tutto, secondo il ministro, serve a definire “i passi da compiere per scongiurare il rischio dazi e mettere a disposizione di tutti gli operatori i supporti utili alla registrazione delle aziende presso il ministero del commercio cinese. Registrazione che”, ha spiegato De Girolamo, “consentirà, nel caso si arrivasse all’attuazione della procedura, al riconoscimento per l’azienda esportatrice dello status di “cooperante” e conseguentemente all’applicazione di dazi vantaggiosi”. Un secondo livello è quello europeo: “La Commissione sta cercando :attraverso i canali diplomatici di scongiurare l’applicazione della procedura “antidumping” ; a questo fine, l’Italia ha scritto una lettera congiunta con Francia e Spagna, firmata dai rispettivi responsabili al commercio estero dei tre paesi e indirizzata al commissario Ue al commercio, Karel De Gucht per chiedere un rapido intervento nei confronti di Pechino”. Infine, il terzo livello è in sede di Organizzazione mondiale del commercio (Wto): questo è considerato lo stadio più alto dell’offensiva diplomatica e sarà chiamato in causa solo “nell’eventualità che i rapporti commerciali tra Europa e Cina vengano messi questa procedura”, ha spiegato il ministro. “Ma sono ottimista, e credo che non avremo bisogno di arrivare fino a questo punto”, ha detto.

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