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Italia Oggi

Vendemmia, i conti non tornano ... Assoenologi contesta l’ottimismo Agea sulla raccolta 2012 ... Previsioni con giallo e polemica quelle di Assoenologi sulla vendemmia 2013 ormai alle porte. L’annuale stima dell’associazione, infatti, mette in conto per la raccolta vitivinicola nazionale di quest’anno un risultato compreso tra i 44 e i 45 milioni di ettolitri, con un aumento dell’8% sulla vendemmia 2012. Questo dato, però, non starebbe 4n piedi se si tenessero per buone le cifre di Agea per il 2012, che indicano una produzione di 45,6 milioni di ettolitri, quindi praticamente pari, se non superiore, a quella di quest’anno. Una lettera che Assoenologi contesta, rivendicando l’accuratezza delle sue stime sulla produzione 2012, pari a circa 40 milioni di ettolitri, che appaiono peraltro corroborate dall’Ismea (39,3 milioni cli ettolitri) e dall’Istat (41,1 milioni). “C’è qualche cosa che non quadra”, dice il direttore di Assoenologi, Giuseppe Martelli “perché quella dell’anno scorso è stata universalmente riconosciuta come la vendemmia quantitativamente più scarsa da mezzo secolo a questa parte, mentre secondo le cifre di Agea risulterebbe addirittura più alta della media quinquennale accreditata dall’Istat”.Metodi di calcolo diversi? Dati regionali non coerenti? Si starà a vedere. Intanto, poiché le previsioni di cui parliamo sono quelle di Assoenologi, teniamo buone come base di raffronto le cifre indicate per 112012 dell’associazione. Dunque i 60/63 milioni di quintali d’uva che finiranno nei tini tra qualche settimana si trasformeranno (calcolando il coefficiente medio del 73%) in 44/45 milioni di ettolitri di vino. Quantità quindi in aumento netto sulla scorsa raccolta. E la qualità? Qui la prudenza è d’obbligo, visto che le condizioni meteo di settembre e inizio ottobre saranno decisive per il risultato finale, ma è chiaro che, se il tempo non tradisce, la valutazione di “qualitativamente interessante” messa nero su bianco al momento ha tutte le carte in regola per trasformarsi in “ottimo”. Spiega Martelli: “La maturazione, a differenza degli ultimi anni, è stata graduale, distribuita in un giusto lasso di tempo e non concentrata, come è invece avvenuto nel 2011 e nel 2012. Una maturazione lenta favorisce la sintesi di più elevati elementi qualitativi, con l’accumulo di sostanze positive, come quelle aromatiche nelle uve bianche e le polifenoliche in quelle rosse. Il condizionale è d’obbligo, perché siamo di fronte a un’annata che deve ancora giocare buona parte delle sue potenzialità, ma se il tempo tiene potrebbe essere un ottimo millesimo”.

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