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Italia Oggi

I fondi al vino? Da mal di testa
Esaurite le risorse statali, restano i progetti multiregione ... Addio ai progetti di promozione
del vino da
finanziare unicamente
con fondi di quota
nazionale. Le risorse sono
esaurite. Si allargano però le
porte dei progetti multiregionali:
per questi la partecipazione
finanziaria è oggi regolata
a livello regionale. Ogni
regione finanzia almeno il 5%
del costo totale delle azioni di
progetto. Per arrivare, in ogni
caso, a una quota complessiva
di competenza delle regioni del
25%. Bene, a questa quota si
aggiungerà un ulteriore 25% di
spese finanziabili coperte con
fondi pubblici; le risorse saranno
messe a disposizione dal dicastero
delle politiche agricole
(valore massimo previsto su
un totale disponibile di 10 min
di euro). È su queste basi che
riparte la caccia all’Ocm vino.
Il 9 maggio scorso il ministero
delle politiche agricole ha pubblicato
sul proprio sito internet
l’invito alla presentazione dei
progetti per la misura “Ocm
promozione sui mercati dei
paesi terzi per la campagna
2014-2015”. Diverse le novità,
per una misura che nell’ultima
programmazione ha rappresentato
in Italia il 20% delle
risorse complessive dell’intero
budget in dote all’Ocm vitivinicola.
Con oltre 350 mln di euro
stanziati.
Novità anche sui costi delle
azioni ammissibili, con la pubblicazione, da parte dei ministero,
di una tabella dei costi
standard di mercato delle singole
attività, e dell’inserimento
delle spese di monitoraggio,
che prima godevano di una
voce dedicata, dentro
quelle amministrative
e di personale
e quotate il 4%
del totale dei
costi effettivi.
Sul fronte
dei “criteri
di valutazione”, saranno
premiati i nuovi
beneficiari oltre
alle microimprese
(anche in associazione),
su cui è previsto un
incremento dei punti attribuibili.
Valutazioni migliori
anche per le azioni in paesi in
cui il proponente non ha ricevuto
sostegno in passato e per
quelle di “diretto
contatto con
il consumatore
finale c/o altri operatori del settore
(giornalisti, clienti), quali
degustazioni, fiere, promozioni
su punti vendita”. Attenzione
particolare poi alla misurazione
dell’efficacia delle azioni,
con la richiesta di valutare
valori e volumi dell’export prodotto.
Un contributo, quello ai
nastri di partenza, che sebbene
privato della sua quota nazionale
rimane decisivo per la promozione
del prodotto principe
della nostra agricoltura, con
esportazioni che, anche grazie a
questa misura, hanno segnato
dal 2007 al 2011 un incremento
del 27% nei volumi esportati e
del 36% nel suo valore. Nell’ultima
programmazione (che ha
portato a una dotazione complessiva
per l’Italia di 1,8 mld
di euro) la “ristrutturazione
dei vigneti” ha inglobato il 39%
delle risorse. A seguire le voci
“promozione paesi terzi” (20%),
“investimenti” (11%), “arricchimento
con mosti” (8%), “assicurazione
raccolto” (7%), “distillazione
sottoprodotti” (6%). Oggi,
in attesa che Bruxelles indichi
i dettagli sulla allocazione dei
fondi comunitari, è partito
il primo treno in favore
di una misura (quella
sulla promozione) che
ha visto incrementare
progressivamente le
risorse a disposizione,
passate dagli 11 mln di
euro del 2009 agli oltre
102 mln dell’annualità
2013-2014.

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