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Italia Oggi

I vini d’Italia promossi a metà ... Puglia,Lazio e Sicilia non spendono tutti i fondi dell’Ocm ... a Promozione è una misura
sempre più strategica
e rappresenta ormai
i1 20% di tutta l’Ocm
vino, con oltre 350 min di euro
stanziati nella precedente programmazione.
Diverse regioni
sono impegnate a non ripetere
gli errori del passato. La parola
d’ordine sarà spendere
bene ma spendere, soprattutto
dopo che nell’ultima annualità
(2013-2014) su 71,4 mln
di giuro a gestione regionale
ben 16 mln sono rimasti inutilizzati
(e riutilizzati in altre
misure). Non è certo il caso
di regioni che si sono rivelate
virtuose, come la Toscana e il
Piemonte, e a seguire Friuli
Venezia Giulia e Lombardia,
che non solo hanno esaurito la
dotazione finanziaria a loro disposizione
ma hanno integrato
il budget disponibile riutilizzando
le risorse prevenienti
dalle altre misure. Dati alla
mano, la Toscana ha speso
11,3 mln di euro su uno stanziamento
iniziale di 7,8 mln e
il Piemonte 8,5 a fronte di un
budget 7, 7 mln. E se alcune
Regioni, come il Veneto, hanno
esaurito buona parte delle
risorse a loro disposizione, almeno
altrettante non lo hanno
fatto. La Puglia in primis, che
ha stanziato solo 1 ,7 mln di
euro sui 7, 1 mln disponibili, o
la Sicilia con 5 mln investiti
sugli 8,7 mln disponibili. Analogo
è il caso del Lazio in cui
sono rimaste inutilizzate il 37% delle risorse pari a 800
mila euro su una dotazione di
2,2 milioni di euro ), in quanto
i progetti presentati nei termini
e ammissibili al finanziamento
sono stati soltanto
due. Capitolo a parte meritano
i compianti fondi nazionali
e i suoi 30,5 mln di fondi, che
non sono bastati nemmeno per
coprire i contributi dei progetti
approvati. Risultato ? Richiesta
da parte del ministero di
“riparametrare” gli importi di
progetto sulla base delle risorse
disponibili.
Intanto, arrivato l’invito, tocca ora alle regioni
aprire le danze sui
fondi di loro competenza.
Le incognite.
Un
recente decreto
del
ministero
delle politiche
agricole
(n. 36326
dello scorso
9 maggio) ha
di fatto segnato
l’avvio della nuova campagna di promozione
del vino nei paesi terzi e
ora, presumibilmente tra fine
maggio e inizio giugno, si attende
la pubblicazione dei bandi
regionali. Ma dietro al sipario
serpeggiano punti interrogativi
tra gli addetti ai lavori. Non
convincono, per esempio, i progetti
multiregionali, per cui il
Mipaaf, dopo l’estinzione dei
fondi nazionali, ha destinato il
proprio unico budget ( 10 mln di
euro) e su cui sembra contare
molto di più, rispetto alle precedenti
annualità. Ma la prima
reazione presso gli uffici regionali
è stata tiepida e difficilmente
le regioni che in passato
avevano deciso di non investire
sulla promozione multiregionale
lo faranno questa volta.
Specie perché si distrarrebbero
fondi altrimenti destinati al
100% ai progetti locali. Altro
tasto dolente è quello legato al
monitoraggio. Nel decreto Mipaaf,
da una parte il ministero
proclama massima attenzione
nella misurazione dell’efficacia
e dall’altra taglia la misura
accorpandola nelle
spese generali. Un
sillogismo che non
torna perché il
monitoraggio”
accorpato nelle
“spese generali”
(pari al 4% dei
costi effettivi)
ha tolto dignità
a una voce che
prima valeva, da
sola, il 3%.

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