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Italia Oggi

Europa e Usa allo scontro
sui domini web del vino ... Sui domini internet del vino la parola passa agli stati.
Il tempo dato dall’Icann (l’ente che gestisce l’assegnazione
dei domini) ai privati per trovare un accordo sulle stringhe
“wine” e “vin” è scaduto e tre ministri francesi (Fabius per
gli esteri, Le Foll per l’agricoltura e Lemaire per l’agenda
digitale) hanno scritto una lettera di fuoco al presidente della
Commissione Ue José Manuel Barroso. L’Italia, da parte
sua, sta cercando consenso tra le capitali europee per un’iniziativa
che veda la partecipazione di tutti i ministri egli stati
coinvolti nella vicenda. 7btte azioni per ricordare, si legge
nella lettera del governo di Parigi, “all’Icann e al governo
americano l’apposizione dei paesi Ue a un’assegnazione” dei
domini wine e vin “senza protezione perle denominazioni
di origine”, fino a ipotizzare “se necessario, la non aggiudicazione
di queste estensioni”. La decisione ufficiale non è
ancora stata comunicata ma l’Icann, sensibile alle pressioni
del governo Usa, “vuole andare avanti con la vendita dei due
domini .wine e .vin senza risolvere il problema”, dice Ryan
Heath, portavoce per l’agenda digitale della Commissione
Ue. Con i domini in questione su piazza i produttori di
vino dall’Europa alla California temono l’accaparramento e
l’abuso delle loro denominazioni. “Nei paesi senza tradizione
enologica, internet è importante come fonte di informazione e
canale di vendita”, spiega Denis Pantini di WineMonitor,
“nella sola Cina l’e-commerce del vino è passato da 27,1 m In
di litri nel 2011 a 57,4 nel 2013. Il rischio che i potenziali
acquirenti di questi mercati si fidino di siti che non hanno
nulla a che fare coni veri produttori Dop è concreto”. La Commissione
Ue “non vuole lasciare cadere la cosa”, sottolinea
Heath. Ma un eventuale ricorso contro una decisione Icann
si preannuncia complicato, con la necessità di rivolgersi a
una Corte dello stato della California.

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