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Italia Oggi

I cinesi comprano Berio e Sagra ... I due marchi toscani dell’olio d’oliva finiscono al gruppo Ymin. Obiettivo: il mercato cinese... Al colosso Bright Food le quote di maggioranza di Salov... Gli oli d’oliva a marchio Sagra e Filippo Berio in mani cinesi. Il gruppo Bright Food Group, tramite la controllata Yimin, ha siglato un accordo per acquisire dalla famiglia Fontana un pacchetto di maggioranza del gruppo oleario toscano Salov, proprietario dei due marchi. E specializzato nella produzione e vendita di oli di oliva, di semi e di prodotti correlati in oltre 60 paesi. In particolare, Salov è leader di mercato in Usa, e Uk e genera un giro d’affari di 330 mln di euro. La transazione prevede che il colosso del comparto alimentare di base a Shanghai, con un giro d’affari di 17,3 mld di dollari, subentri nel controllo della Salov agli storici azionisti della famiglia Fontana, che tuttavia mantiene quote di minoranza. E così rinnova il proprio impegno per lo sviluppo dell’azienda, accompagnandola in questa fase di ulteriore crescita internazionale. “Il nostro obiettivo”, ha chiosato un portavoce Bright Food, “è mantenere l’identità e la tradizione italiana della Salov così che possa rimanere fedele alla missione di selezionare, produrre e distribuire la migliore qualità di olio nel mondo, mantenendo la produzione in Italia. L’accordo siglato proietta l’azienda verso un’ulteriore fase di sviluppo, grazie alle opportunità di crescita nel mercato cinese e al possibile consolidamento in mercati dove l’azienda ha già consistente presenza”. Il tutto unito “al mantenimento del forte presidio del mercato italiano, primo al mondo per consumo di olio d’oliva”. Dunque, Bright Food accompagnerà Salov verso una nuova fase produttiva e commerciale. Con un preciso disegno: favorire lo stile alimentare sano della dieta mediterranea in Cina. Bright Food è il 20 gruppo alimentare cinese per dimensioni; la sua crescita è caratterizzata dall’acquisizione di quote rilevanti di aziende alimentari nel mondo: da Synlait in Nuova Zelanda (alimenti per l’infanzia) a Manassen Foods (azienda australiana di dolciari, da forno e formaggi), fino a Weetabix Lhnited (storica azienda inglese di cereali da colazione). Amaro il commento della Coldiretti: “Con la vendita della maggioranza del gruppo Salov, il valore dei marchi storici dell’agroalimentare italiano passati in mani straniere dall’inizio della crisi supera i 10 miliardi di euro”.

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