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Italia Oggi

La Francia torna in vetta fra i produttori di vino ... Per l’Oiv ha detronizzato l’Italia. Avanzano gli Stati Uniti... La Francia si riprende il posto di numero uno al mondo fra i produttori di vino. Secondo la classifica diffusa da Oiv, l’Organizzazione internazionale del vino, quest’anno Parigi si appresta a tornare in vetta superando l’Italia, alla quale aveva ceduto la prima posizione nel 2012. La produzione del 2014 ammonterebbe a 46,2 milioni di ettolitri, con un incremento in volume del 10% rispetto all’anno scorso. In Italia, invece, si va verso una flessione del 15% a 44,4 milioni di ettolitri. La produzione spagnola, che aveva vissuto un balzo spettacolare nel corso del 2013, torna a 37 milioni. Un grande aiuto è arrivato dalle condizioni meteorologiche, che hanno favorito gli imprenditori vinicoli d’Oltralpe e hanno invece svantaggiato i vicini, così come l’Est Europa e in particolare la Bulgaria, la Romania e la Slovacchia. Non può invece lamentarsi la Germania, che ha visto un aumento produttivo dél 16% a 9,7 milioni di ettolitri. Al di fuori del continente europeo, grandi protagonisti sono gli Stati Uniti, che si sono piazzati al quarto posto della graduatoria mondiale con 22,5 milioni di ettolitri e realizzano il terzo anno consecutivo di buone vendemmie. Invece il Cile, dopo due annate da incorniciare, ha accusato un calo a 10 milioni. Si sono mossi bene il Sudafrica e l’Argentina, così come l’Australia e la Nuova Zelanda. Quanto alla Cina, i dati relativi al 2014 non sono ancora disponibili. Prendendo comunque in considerazione i numeri del 2013 (12 milioni di ettolitri), l’ex Celeste impero si piazzerebbe in ottava posizione. Se complessivamente la produzione di vino è attesa in discesa del 6% a 271 milioni di ettolitri, in Francia i viticoltori esprimono soddisfazione per il ritorno a un livello conforme alle attese e per le previsioni di un consolidamento dei volumi e dei prezzi. Tutto questo ha positivi riflessi anche sull’export, visto che le vendite oltreconfine hanno fruttato l’anno scorso 7,8 miliardi di euro. Nel primo semestre del 2014 si parla di 3,3 miliardi di euro. E questo nonostante le recenti difficoltà incontrate sul mercato cinese. Ora gli occhi sono puntati sul nuovo millesimato, la cui qualità sarà determinante al cospetto degli esperti internazionali. Le stime sono all’insegna dell’ottimismo, come si addice a chi è tornato in vetta.

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