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Italia Oggi

Promozione vino selettiva … Addio ai piani multiregione e ai microprogetti ... Tutto da rifare, o quasi.
L’Ocm Promozione
nei Paesi Terzi del nostro vino torna ai nastri di partenza in vista della programmazione 2015 e lo fa con molte novità rispetto al vecchio e scaduto decreto del Mipaaf (il 4123 del 2010). Il nuovo provvedimento, che per forza è al fotofinish e che conterà sullo stesso budget di quest’anno (100 mm di euro), attende i risultati di un tavolo
di concertazione composto dal ministero delle politiche agricole e le regioni. Ma nonostante cinque mesi di confronto l’uniformità non c’è ancora e, anzi, montano le polemiche e i pareri divergenti tra gli attori in campo. Dalle proposte fatte e dalle bozze circolate emergono però alcune novità.
Primo capitolo, addio al multiregionale. Rischia infatti di avere vita breve l’unica alternativa possibile per raggruppamenti aziendali che insistono su più regioni. La soluzione, ideata per supplire alla mancanza di fondi disponibili a livello nazionale, sembra avere i giorni contati. Ma l’alternativa non sarà il ritorno ai fondi nazionali: non c’erano i soldi per quest’anno, non ce saranno nemmeno per il prossimo, perché sono stati tutti impegnati per finanziare i progetti pluriennali approvati nel periodo compreso tra il 2011 e il 2013. Tra i malumori di alcune regioni simbolo della nostra enologia (vedi Piemonte) e la soddisfazione dì altre (vedi Toscana), il pit stop che sembra delinearsi sulla misura determinerà un’affluenza ancora maggiore sulle domande regionali e allo stesso tempo impedirà alle aziende di fare squadra con altre di provenienza regionale diversa. Viene da domandarsi, in tal senso, come si muoveranno le associazioni di grandi produttori del vino italiano che sino a oggi hanno investito da protagoniste sui fondi comunitari. Secondo capitolo: unicità della partecipazione a raggruppamenti da parte delle aziende. Tradotto, ogni impresa dovrà presentare un unico progetto di internazionalizzazione anche
su più Paesi. La ratio del provvedimento muove dalla necessità di fare
ordine tra le domande; sino ad oggi infatti vigeva una deregulation che determinava un elevato numero di microprogetti realizzati in base ai Paesi obiettivo e addirittura a seconda delle azioni.
Terzo capitolo: omogeneità della scheda di valutazione. Pur essendo le regioni comunque libere di poter applicare criteri di valutazione aggiuntivi che si concilino con le specificità territoriali, varrà la valutazione che ad esempio premia nei punteggi i progetti con alto numero di aziende aggregate, quelli che si rivolgono maggiormente agli utenti finali e le imprese che non hanno
ancora partecipato alla misura di promozione.
Domani, nel corso di un convegno organizzato a Veronafiere nell’ambito della rassegna Wine2Wine, dal titolo: “La promozione verso il 2020” (ore 13.15), si discuterà della questione. Previsti gli interventi del capo dipartimento Mipaaf, Luca Bianchi; del presidente di Ismea, Ezio Castiglione; del presidente di Federvini, Sandro Boscaini; di Moreno Soster della Regione Piemonte e dell’europarlamentare Paolo De Castro, che annuncerà novità per il settore in materia di promozione in ambito Ue.

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