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Italia Oggi

Il made in Italy frizzante ... Vola l’export di spumanti. La Cina fa +101% ... Sono davvero frizzanti le bollicine italiane sui mercati esteri. Nei primi nove mesi del 2014 sono stati esportati quasi 1,6 milioni di litri di spumanti, +23,4% volume per un valore di 556 milioni di euro, + 18,2% rispetto allo stesso periodo del 2013. Sono i dati Ismea anticipati da ItaliaOggi che fotografano come il successo sia dovuto alla categoria “altri spumanti Dop” che comprende il Proseceo. la cui progressione è del 37% mentre per l’Asti sembra essersi arrestata la frenata, -10%, e si attesta sui livelli dello stesso periodo del 2013. 11 +21% in volume degli spumanti italiani finisce negli Stati Uniti, con un +15% in valore, e il +52% nel Regno Unito, accompagnato da un +41% in valore tanto da essere diventato il principale paese di destinazione in volume degli spumanti italiani. Interessante anche il dato delle esportazioni in Cina più che raddoppiate, +101%. All’andamento positivo del mercato estero fa eco anche la ripresa delle vendite in Italia. Come per il Prosecco Docg cresciuto dell’11,4% in valore e del 10,5% in volume nell’ultimo anno. “Riusciamo a mantenere percentuali di crescita sia avaloro sia a volume. Continuiamo a crescere all’estero, ma anche in Italia dove il dato importante arriva dal canale Horeca dove si inverte il trend degli scorsi anni e dove il nostro osservatorio ha registrato un +8% a valore per 61,5 milioni di euro e con il volume passato da 9,4 milioni a 10,1 milioni d bottiglie”, commenta a ItaliaOggi, Innocente Nardi presidente del Prosecco Docg. Altro aspetto positivo che evidenzia Nardi è la destagionalizzazione del prodotto. “Nell’andamento delle vendite, il mese di dicembre rappresenta soltanto un dodicesimo in più rispetto agli altri mesi. Il fenomeno Prosecco è riuscito a creare la cultura del sistema, tutto il territorio è coinvolto. C’è la consapevolezza dello spirito del territorio”. Andamento positivo anche per il Franciacorta. L’incremento delle vendite è stato del 5,4% in Italia e del 12,9% all’estero con un prezzo medio di vendita che sale leggermente (1,1%). “Quello che emerge è che la crescita è avvenuta non a
discapito del prezzo. Continuiamo salire nei valori con un prezzo medio al consumo arrivato a 20 euro”, commenta Maurizio Zanella presidente Franciacorta. Il valore del Franciacorta è soprattutto nel fatto che “è l’unica al mondo che si rapporta in questo segmento con i francesi sul piano del valore e non del prezzo. Gli altri hanno prezzi più bassi del 50% rispetto allo Champagne”. Spumante non legato fortemente alle feste, “a novembre e dicembre facciamo il 40% e non il 55-60% come altre denominazioni”, il Franciacorta continua a spingere sulla qualità. “Rivedremo per la settima volta il disciplinare per alzare l’asticella della qualità. Vogliamo governare meglio il prodotto, produrre di meno, allungare la maturazione e avere così riscontri inimediati nel prodotto”. Chi soffre più delle altre denominazioni è l’Asti Spumante. Giorgio Bosticco, direttore del Consorzio, evidenzia come “la situazione non sia delle più rosee, ma soddisfacente. Le preoccupazioni maggiori arrivano dal fronte russo per la svalutazione del rublo e per la crisi russa dal momento che è il nostro primo mercato per volumi”. Migliore è invece lo stato di salute del Moscato d’Asti a tappo raso. “Le crescite sono del 10% in volume grazie anche alla vera e propria moscatomania degli Usa che assorbe il 60%. delle vendite”. Italia e Europa non sono mercati brillanti per l’Asti, che cerca spazio in Cina con eventi dedicati a donne e al karaoke, vera mania per i cinesi. “Il mercato italiano è tutto da ricostruire, dove paghiamo le conseguenze in termini di prezzi della competizione natalizia nella gdo”.

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