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Italia Oggi

Estesa la dizione geografica per vini di qualità Do e Igt ... Niente più conflitto, e quindi niente multa da 4.200 euro, se il produttore di vino indica il nome della Regione o della provincia dove si trova la propria cantina. Anche nel caso in cui il nome del capoluogo o della regione siano stati registrati come Docg, Doc o Igt diverso da quella del vino prodotto. Lo ha stabilito una circolare del Mipaaf su richiesta dei vignaioli indipendenti della Fivi, e adesso è consentito utilizzare il nome geografico più esteso quando si tratta di comunicare i vini Do e Igp. “Si trattava di un problema di interpretazione del regolamento Ue”, commenta Walter Massa, vicepresidente Fivi. “Se un produttore scriveva che un Baro- lo era del Piemonte andava in collisione con la doc Piemonte. Dire che la propria cantina era in quella regione sarebbe fuorilegge, come se avesse voluto vendere per doc un vino che doc non era. Questo anche se, come nel caso del Barolo, il vino Docg è più prestigioso della denominazione regionale”. Con la circolare emanata dal ministero è adesso possibile, in etichetta come in tutte le altre forme di comunicazione aziendale, dalle brochure ai siti internet che per la norma Ue (Regolamento Europeo 1308/2013) sono equiparate, dare un’indicazione della provincia o della Regione. Matilde Poggi, presidente Fivi, esprime tutta la propria soddisfazione per la circolare. “Permette a noi vignaioli di poter comunicare, senza incorrere in sanzioni, dove si trovano le nostre cantine e ci consente di far conoscere il territorio che tutti i giorni viviamo e tuteliamo con impegno da una stagione all’altra”. L’importanza di poter comunicare il territorio è sottolineato anche da Walter Massa. “Quando un turista si trova in una regione cerca un vino di quel territorio. Visto che la voce del piccolo non ha forza, almeno usiamo un nome per far capire si trovi la cantina e attrarre il turista. E poi indicare la regione di appartenenza è un vantaggio per il tutto sistema Italia che lega vino e territorio di produzione”. I vignaioli di Fivi sono 800 per un totale di circa 8mila ettari di vigneto e circa 55 milioni di bottiglie commercializzate per 500milioni di fatturato dei quali 200 milioni dovuti all’export.

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