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Italia Oggi

Il mondo vuole bere più vino.
Consumi in crescita per il 2018, anche in Cina. In Italia no ... Le buone notizie per l’Italia vengono dai consumi mondiali, previsti in crecita del 3,7% nel quinquennio 2014-2018, fino a raggiungere i 2,732 mld di casse da 9 litri, un ritmo più serrato, dunque, rispetto al +2,7% fatto registrare nel periodo 2009-
2013. Il punto sul mercato mondiale del vino lo ha fatto Guillaume Deglise, nuovo ceo di Vinexpo, presentando la settimana scorsa a Milano i risultati della ricerca commissionata all’istituto inglese Iwsr, oltre alle diverse novità dell’edizione 2015 del salone di Bordeaux, in programma dal 14 al 18 giugno”. Mentre i produttori di vino rosso guardavano soprattutto al mercato cinese”, ha detto Deglise, “il maggior aumento dei consumi s’è verificato negli Usa, che si confermano il primo mercato
volume. Ciò non vuol dire che la Cina non sia un mercato interessante, ma lo sarà nel medio-lungo termine. Le norme anticorruzione adottate nel 2012 dalle autorità cinesi hanno determinato una diminuzione (lei consumi del 3,1% nel 2013. Consumi che riprenderanno a crescere nel quinquennio 20 14-2018, ma a un ritmo più contenuto. Non perdiamo di vista il fatto che il consumo di vini fermi è e sarà ancora concentrato per circa 2 terzi in Europa: dal 63% si scenderà appena al 61% nel 2018, a vantaggio degli Usa, che passeranno dal 23 al 24%, e dei mercati Asia-Pacifico, che dall’11% arriveranno al 12%. Ciò vale a maggior ragione per i vini spumanti, i cui consumi 225,4 mln casse nel 2018 saranno ancora concentrati per il 76% in Europa. Vecchio continente dove i consumi di vini fermi e spumanti sono ancora in crescita in alcuni mercati come i paesi scandinavi o sono tornati a crescere: è il caso di Regno Unito e Germania”. Sempre a livello globale Iwsr conferma la preferenza mondiale per i vini rossi, oggi il 54% dei consumi, in crescita del 3,6% nel quinquennio
2014-2018. L’incremento maggiore (+4,5%) lo faranno registrare però i vini rosé, il 9% dei consumi globali nel 2014, seguiti dai vini bianchi che conquisteranno il 3,1% dei consumatori in più partendo da una quota del 37%.
Iwsr conferma il trend in discesa dei consumi interni: sarà di un ulteriore -5,1% nel quinquennio 2014-2018 (si aggiungerà al -5,4% del lustro precedente), portando a 263,4 mm casse da 91 i vini fermi e a 9,3 mln casse gli spumanti. Per converso sono in crescita le esportazioni, già aumentate del 3,5% nel quinquennio 2009-20 13, che pongono l’Italia al primo posto nella classifica degli esportatori. Se nel breve termine l’export italiano divini godrà della ripresa di mercati per noi importanti come Germania e Uk, nel medio-lungo periodo paesi target sono Cina e Giappone.

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