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Italia Oggi

Eserciti cinesi per il vino italiano ... Un esercito d’ambasciatori cinesi del vino italiano all’opera per sostenerne l’incremento dei consumi nell’Impero celeste. Ha iniziato ad addestrarlo, in concomitanza con Expo Milano 2015, il Comitato Grandi Cru d’italia, anche grazie al sostegno di Padiglione Italia e Ice - Italian Trade Agency. Di più: l’associazione, che riunisce i 100 migliori produttori della penisola, sta già lavorando perché l’iniziativa possa assumere un carattere permanente.
Si concluderà questa settimana, con il programma di visite alle più rappresentative cantine e vigneti di Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Toscana, il primo corso full time della durata complessiva di quattro settimane frequentato da 29 operatori cinesi, fra sommelier, importatori di vini, educatori e giornalisti specializzati, che nelle tre settimane precedenti hanno frequentato a Milano lezioni frontali sui vitigni, i vini, i territori del vino italiano, concepite appositamente per loro da uno dei nostri massimi esperti del settore, il professor Attilio Scienza dell’Università statale di Milano, e tenuti da docenti dell’ateneo milanese. I corsisti hanno anche imparato a degustare, riconoscere, giudicare e descrivere i vini italiani sotto la guida esperta cli sommelier professionisti dell’Ais.
A ottobre è in programma una seconda edizione del corso per un’altra trentina di professionisti del vino cinesi, organizzata dal Comitato Grandi Gru d’Italia sempre col supporto di Padiglione Italia, Ice e di alcune Regioni italiane. “Il nostro convincimento che solo un lavoro in profondità d’educazione e d’informazione dei cinesi al vino italiano può favorire un radicamento del loro consumo nel paese”, afferma Paolo Panerai, vicepresidente esecutivo del Comitato Grandi Gru d’Italia, “appare corroborato dai brillanti risultati di questo primo corso. L’interesse e l’impegno che i 29 professionisti e educatori cinesi hanno mostrato durante le lezioni in aula e sul campo ha entusiasmato sia i docenti dell’Università di Milano sia gli insegnati dell’Ais. Scoprire che
le prime vigne in Gallia le ha impiantato Giulio Cesare, nel 40 d.C., cioè moltissimi secoli dopo 1 sviluppo della produzione vitivinicola nell’odierna Italia, è stata per i corsisti cinesi una rivelazione su cui si può costruire un’affermazione del vino italiano nel più grande paese del mondo”.

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