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Italia Oggi

Scissione in Rioja, Artadi lascia il consiglio della Doc ... Acque agitate nella zona di produzione dei vini a denominazione d’origine qualificata Rioja, in Spagna. A fine dicembre scorso Bodegas y Vinedos Artadi, una delle cantine più rinomate della sottozona Rioja Alavesa, nella comunità autonoma dei Paesi Baschi ae altre sottozone sono la Rioja alta e quella bassa delle province autonome de La Rioja e della Navarra), con una produzione di circa 450 mila bottiglie, pari allo 0,11% dei quasi 400 mln bottiglie di questa Doc; ha ufficializzato il divorzio dal Consiglio regolatore della denominazione dopo trent’anni di percorso comune. Una rottura lungamente meditata, come si legge in una nota dell’azienda del 30dicembre scorso, motivata dal desiderio di valorizzare al meglio le caratteristiche distintive delle proprie produzioni, come hanno fatto altre prestigiose denominazioni. “Siamo il paese a più alta densità di vigneti al mondo”, afferma Juan Carlos Lépez de Lacalle, presidente di Bodegas y Vinedos Artadi, “con la produzione di vino più elevata, ma venduta al prezzo più basso. Non è questo il nostro modello di business”. Rammaricato della scelta della cantina, il Consiglio regolatore della Doca Rioja rimarca il fatto che Artadi non ha fornito motivazioni concrete della sua decisione di lasciare, e fuoriesce proprio nel momento in cui in seno al consiglio si stanno discutendo nuove modalità per valorizzare le diverse tipologie di Rioja, in base alle loro peculiarità e al vigneto, andando oltre la menzione delle sottozone. Altri produttori potrebbero però seguire l’esempio d’Adi. Ciò in considerazione del fatto che l’amministrazione provinciale di Alava e il governo Basco hanno espresso il loro sostegno all’iniziativa della cantina e la loro disponibilità a creare una nuova denominazione indipendente nei Paesi Baschi.

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